La Provincia critica sull’impianto a biometano Polioli. “A chi serve?”

L’impianto di biometano per il trattamento di rifiuti organici, che il Comune avrebbe avvallato prima di Natale, ma di cui si è saputo solo nell’ultima settimana, e che dovrebbe arrivare alla porte di Vercelli, riceve il brusco “alt” della Provincia di Vercelli.

Il progetto del Polioli bioenergy non convince l’ente provinciale sia per l’impatto ambientale, sia per il volume troppo alto di rifiuti organici che potrebbero essere trattati. Per la Provincia, che sottolinea di non essere stata consultata sulla questione e rimanda ogni valutazione alla Conferenza dei servizi del 20 febbraio, domanda a che cosa possa servire un impianto di tale dimensioni, visto che l’apporto di rifiuti vercellesi appare assai più esiguo. Forse, ipotizza il presiedente Carlo Riva Vercellotti, “sarà utile ad altre città tipo Torino”.

“Abbiamo molte perplessità sul progetto di mega impianto di trattamento dell’organico alle porte di Vercelli proposto da Polioli – prosegue in una nota il Presidente della Provincia Riva Vercellotti – Operazioni di questo tipo prevedono tavoli di confronto preventivi che, non so per quale ragione, non hanno mai visto coinvolto il vertice decisionale della Provincia, magari pensando e sperando che fossimo solo dei passacarte, si sono sbagliati!”

Gli uffici provinciali hanno dovuto obbligatoriamente attivare le procedure previste dalla legge, convocando la prima seduta della Conferenza dei Servizi, indetta per il 20 febbraio.

“La capacità di trattamento dell’impianto supererebbe le 100mila tonnellate l’anno e ci chiediamo se un progetto di questo tipo s’inserisca tra le priorità e le necessità del nostro territorio – prosegue Riva Vercellotti – visto che Vercelli e Valsesia, tra organico e verde, producono meno di 20 mila tonnellate, già destinati agli impianti di Santhià e San Nazzaro. Quindi ci viene proposto di realizzare un altro impianto di trattamento dei rifiuti di chi? Di Torino, come parrebbe? No grazie e quali garanzie ci sarebbero per i 50.000 mila cittadini di Vercelli e per le migliaia di vercellesi dei paesi circostanti? Se ce lo avessero chiesto avremmo subito risposto che siamo molto preoccupati di un impianto di una tale dimensione a centinaia di metri da case, condomini e ospedale.”

“Conservazione e valorizzazione dell’ambiente – prosegue il Consigliere delegato all’Ambiente Pier Mauro Andorno – non sono solo precise funzioni assegnate alle Province, ma sono, soprattutto, un obiettivo chiaro e prioritario di questa Amministrazione. Analizzeremo gli elaborati e la relativa compatibilità con l’ausilio di un legale esperto in temi ambientali perché in queste procedure non basta la posizione politica ma occorre evidenziare in Conferenza dei servizi l’eventuale danno ambientale, ovvero il disallineamento con norme pianificatorie”.

Chiude il Presidente Riva Vercellotti: “L’aria e la sua qualità sono un bene di tutti e non devono certo essere regalate agli interessi economici di privati. Non basta il PM 10 e una qualità dell’aria tra le peggiori d’Italia e d’Europa, ora dobbiamo rischiare di sorbirci anche la puzza della frazione organica. La realizzazione dell’impianto deve ancora dimostrare di essere un bene per la città, i suoi cittadini e il suo territorio. Per questo oltre alle verifiche legali e tecniche chiederemo un tavolo di confronto pubblico con associazioni ambientali e comuni del vercellese. L’ambiente e la salute valgono più di ogni cosa”.

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