La prof Boccalini del “Lagrangia” nominata “cultore della materia di Lingua e letteratura latina”

“Cultore della materia di Lingua e letteratura latina”. È il prestigioso titolo accademico che si è vista conferire, con gioia e non poca sorpresa, la docente del liceo classico “Lagrangia” Marta Boccalini.

È “cultore della materia”, nella fattispecie appunto latino, chi, avendo acquisito adeguate competenze in uno specifico settore scientifico-disciplinare viene abilitato a svolgere da un’Università, in questo caso l’Upo, pur senza esserne docente o ricercatore, diverse attività didattiche. Tra le altre, cose il “cultore della materia” può entrare a far parte delle commissioni di esame e coadiuvare i docenti nell’assistenza agli studenti per la preparazione delle tesi di laurea. La figura è disciplinata da Regio decreto del 4 giugno 1938.

La nomina da parte del Consiglio del corso specifico di studi viene determinata su proposta di un docente, previa presentazione del curriculum vitae. ”Ed in questo caso – spiega, orgogliosa e divertita la professoressa Boccalini – il mio curriculum mi è stato ‘estorto’ con un trucco. Doveva servire a qualcos’altro. Immaginatevi dunque la mia sorpresa e la mia felicità, quando ho avuto la comunicazione. Ringrazio il proponente e naturalmente l’Upo”.

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7 Commenti

  1. SALUTIAMO la Professoressa del Classico .. in partenza per l’UPO
    All’Upo si sentono insolite storie .. a lieto fine
    e si atribuisce il (pare proprio) meritatissimo riconoscimento,
    non solo una benemeenza ma .. un “praticissimo” salto di categoria
    di “Cultore della materia di Lingua e letteratura latina”
    alla professoressa Marta BOCCALINI.
    ORMAI .. per caso
    .. e grazie a un Regio decreto del 4 giugno 1938,
    incamminata sulle orme di un altro latinista insigne,
    .. di Poggio BRACCIOLINI .. che (pure lui) solo grazie al ..
    Salutati, suo mentore, che l’avviò agli studi di latino e greco,
    ma la storia iniziò con semplici (relativamente) ..
    ..
    (…) lavori di copista.
    La sua abilità in questi lavori gli offrì l’occasione
    di farsi notare e apprezzare da Coluccio Salutati
    già vecchio, e da Leonardo Bruni, di qualche anno più anziano di lui
    e col quale era forse entrato in relazione fin dal suo soggiorno in Arezzo.
    Proprio per esortazione del Bruni, Poggio decise, nel 1403, di recarsi a Roma
    in cerca di fortuna.
    All’inizio dovette accontentarsi di un posto di segretario
    presso il cardinale Landolfo Maramaldo, vescovo di Bari;
    ma alcuni mesi dopo, aiutato da una calda raccomandazione del Salutati,
    riuscì a entrare, con l’ufficio di scrittore apostolico, nella Curia papale (.. .. .. )
    ..
    BRACCIOLINI, Poggio (Poggius, Poggius Florentinus)
    https://www.treccani.it/enciclopedia/poggio-bracciolini_(Dizionario-Biografico)/

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