La prefazione di Ambrosini al libro di Liliana Segre e dell’arcivescovo di Milano sulla “memoria che educa al bene”

Liliana Segre, Maurizio Ambrosini e monsignor Delpini in una foto di “Avvenire” che documenta il dibattito nella chiesa milanese

Verso la fine dello scorso anno, la parrocchia milanese di San Pietro in Sala, ospitò, a cura del parroco don Domenico Storri, un dibattito di grande interesse cui presero parte l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini e Liliana Segre, dibattito moderato dal sociologo vercellese nonché direttore scientifico della Coop Igea di Prarolo Maurizio Ambrosini.

Lo scopo di don Storri, che aveva promosso in parrocchia La scuola per genitori, era quello di promuovere una profonda riflessione sul ruolo dell’educatore, tema quanto mai attualissimo, proprio in questi giorni. Durante quello straordinario dibattito, l’arcivescovo di Milano svolse profonde  riflessioni sulla figura dell’educatore ideale, in grado di aiutare i giovani a progettarsi il proprio futuro, mentre Liliana Segre disse in quella circostanza che era stato proprio il fatto di essere diventata nonna a convincerla della necessità di trasmettere ai giovani la sua sconvolgente esperienza della Shoah, ma non per incitare alla vendetta, bensì per parlare di amore.

Frutto di quella memorabile serata, adesso è un libro delle edizioni paoline che si intitola “La memoria che educa al bene”. Gli autori sono ovviamente monsignor Delpini e Liliana Segre e la prefazione è di Maurizio Ambrosini.

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1 commento

  1. Piangiamo per non ridere.
    Se pensiamo al presente
    dopo il giorno 7 ..
    .. fino ai 5000 bambini morti
    si può concludere tristemente,
    che non sempre
    “La memoria (che) educa al bene”
    ed ha successo.

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