La “Pietà” di Gagliano con Gesù e Maria diversamente abili consegnata al Papa

Nel 2004, Salvatore Gio’ Gagliano, educatore e arte-terapista dell’Anffas, nonché ispirato fotografo d’arte, chiese ad alcuni ospiti diversamente abili della Comunità Muni Prestinari di posare per foto artistiche che “rileggevano” alcune delle opere d’arte più famose di tutti i tempi: sculture e quadri, dalla “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer ad “Amore e Psiche” del Canova.

Quegli scatti, di una sensibilità unica che piacquero tantissimo anche ai soggetti delle foto e alle loro famiglie,  diventarono cinque anni dopo una mostra che ebbe un successo clamoroso attirando l’attenzione di tutto il Paese: “I volti della passione”. Manifesto della mostra e immagine ammiratissima fu la “Pietà” di Michelangelo in cui la Madonna era impersonata da Roberta (modella tra le predilette di Gagliano, che le ha dedicato anche una recente installazione alla Pinacoteca Borgogna) e Gesù da Andrea che sarebbe purtroppo scomparso qualche anno dopo. Una foto di una forza unica, in cui sentimenti, messaggi e arte si fondevano in modo mirabile.

Domenica, una delegazione dell’Anffas, d’intesa con l’Associazione cattolica, si è recata all’udienza speciale concessa da Papa Bergoglio in piazza San Pietro a migliaia di aderenti all’Associazione cattolica per celebrare il primo anniversario della beatificazione di Armida Barelli, straordinaria figura di educatrice: co fondatrice con padre Agostino Gemelli del’Università Cattolica del Sacro Cuore, paladina nel 1946 del diritto al voto per le donne e appunto vice presidente generale dell’Azione Cattolica, su nomina di Pio XII.

Questa la foto artistica realizzata da Salvatore Gio’ Gagliano

La delegazione dell’Anffas vercellese – di cui, oltre a Gagliano, facevano parte altri quattro tra educatori e volontari, un rappresentante dell’Azione cattolica e tre ospiti della “Muni Prestinari”: Roberto, Debora e Germana – aveva un posto privilegiato sul sagrato, a poca distanza da Papa Bergoglio. Approfittando di quell’occasione irripetibile, Gagliano voleva consegnare al Santo Padre una stampa della foto della sua “Pietà” e ha chiesto alla vigilanza del Pontefice come poteva fare. La risposta è stata molto semplice: “Gliela dia pure lei stesso”.

Racconta l’artista vercellese: “Mi sono avvicinato al Papa, gli ho dato la stampa e spiegato in breve di che cosa si trattava. L’ha guardata intensamente, mi ha sorriso e poi l’ha affidata ad una persona che era accanto a lui, ringraziandomi ancora con lo sguardo. Ho provato un’emozione unica, indescrivibile, perché ho avuto la certezza che anche il Santo Padre sia rimasto colpito da quell’immagine che per me ha un significato inenarrabile”.

Edm

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3 Commenti

  1. Fra gli esempi di arte capace di trasmettere forti emozioni, a volte create da attori sperimentalmente trasgressivi, altre volte blasfemi o persino satanisti, piuttosto noto da tempo è quanto gravito’ attorno all’ospedale psichiatrico di Volterra e a volte
    ..
    https://manicomiodivolterra.it/arte/

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