Questa mattina, davanti allo stabilimento di Casale Monferrato della “Cerutti”, i sindacati hanno tenuto una conferenza stampa in cui è stato fatto il punto della situazione dopo l’importante annuncio dato ieri dai curatori fallimentari della Cerutti Packaging Equipement Spa e delle Officine Meccaniche Giovanni Cerutti Spa con cui, proprio mentre annunciano il fallimento della “Gruppo Cerutti Spa” (la Newco casalese su cui si era tanto sperato), spiegano nello stesso tempo d aver chiesto (e ottenuto) dai due giudici delegati delle due procedute fallimentari l’autorizzazione ad un mese ulteriore di Cassa Integrazione Covid, sino alla fine di aprile.
E se dunque da una parte lavoratori e sindacati devono pendere atto del fallimento dell’operazione avviata a giugno nel tentativo di scongiurare il fallimento di tutto il Gruppo, con il licenziamento di tutti i lavoratori, dall’altra la concessione della Cassa Covid – estesa a tutti i 256 lavoratori che ora rientrano nei due fallimenti – dovrebbe sbloccare tutti i “tavoli” (soprattutto i due ministeriali: Lavoro e Sviluppo Economico) per cercare una soluzione prima della scadenza dei termini dell’asta per l’acquisizione delle azienda da parte di eventuali soggetti interessati: la data è il prossimo 3 maggio.
Può sembrare una piccola vittoria parziale, ma in realtà i sindacati la considerano un fatto molto significativo, pur affermando che si tratta ovviamente di un punto di partenza. “Questa cassa integrazione – ha detto Maurizio Cantello, della Fiom Cgil di Alessandria – è ovviamente assai meglio della Naspi che sarebbe spettata ai lavoratori in caso di licenziamento. Ed è assolutamente importante che si vada verso il 3 maggio con tutti i 256 lavoratori dentro alla procedura fallimentare piuttosto che definitivamente fuori”.
Oltre a Cantello, hanno espresso il loro pare Alberto Pastorello, della Uilm Uil di Alessandria, Callogero Palma della Fim Cisl di Alessandria, Ivan Terranova segretario della Fiom Cgil Vercelli Valsesia, Luca Barbero della Rsu e Anna Paggio della Fiom Cgil di Alessandria.
Tutti hanno ringraziato i lavoratori che continuano a tenere alta l’attenzione anche dell’opinione pubblica ad esempio con il presidio dello stabilimento casalese: “Se stiamo portando a casa qualche risultato, il merito è soprattutto vostro”. Cantello però, oltre al Comune di Casale Monferrato, e alla Regione, ha tenuto a ringraziare anche i politici che si sono spesi in questi mesi per la causa: ha citato Susy Matrisciano, del M5S, Federico Fornaro, di Leu, Chiara Ghibaudo, del Pd, e Riccardo Molinari, della Lega. Tuttavia, i sindacati hanno risollecitato le aperture dei tavoli ministeriali “perché adesso, non ci sono davvero più scuse per non aprirli immediatamente”.
Qualche distinguo sulle cose non fatte e che sarebbe stato importante fare è comunque stato espresso anche in conferenza stampa. Ad esempio, il dipendente e delegato della Rsu Luca Barbero ha voluto fare chiarezza sul fallimento dell’operazione newco. “Ci contavamo, ma alla fine, nonostante l’impegno di tutti noi lavoratori, il progetto è naufragato per la prospettiva di un passivo che era impossibile scongiurare visto che non potevano ottenere finanziamenti, vista la proceduta concorsuale in atto. E dire che sarebbe bastato poco: l’apertura di una linea di credito di un milione da parte dello Stato. Certo, per ottenerla, sarebbe stato necessario cambiare le norme. Forse è il momento di cambiarle queste norme, quando si tratta di sostenere imprese come la Cerutti, tutt’altro che decotte. Questi mancati aiuti ci sono costati la mancata vendita di una macchina che avevamo appena ultimato: tre milioni che non siamo riusciti ad introitare.
Ivan Terranova ha aggiunto che, subito dopo il weekend di Pasqua occorrerà subito ripartire “perché un mese fa in fretta a trascorrere: oggi abbiamo avuto un minino di speranza, ma siamo all’inizio di una battaglia che dobbiamo assolutamente vincere, tutti assieme”.
Al momento gli sconfitti piú “garantiti” sembra siano i creditori.
aggiornamento: purtroppo l’aria è questa:
https://voxnews.info/2021/04/02/sorpresa-di-pasqua-per-gli-operai-italiani-la-fabbrica-delocalizza-in-polonia/