Vercelli – Il tricorno del Bicciolano appoggiato accanto ad un fiore bianco, al posto che di solito occupava, nel settore dell’aula consiliare riservato alla giunta. Così il Carvè varsleis, nel giorno dell’apertura ufficiale delle manifestazioni, con la consegna delle chiavi simboliche della città alle maschere vercellesi, ha ricordato Andrea Raineri. Ed il Bicciolano, Luca Vannelli, alla sua ultima esperienza di Re del Carvè (è arrivato al quinto anno) ha aggiunto tutto il Carnevale 2019 sarà dedicato al ricordo di Raineri, ma anche a quelli di due indimenticabili “carnevalanti”, anime del Comitato manifestazioni vercellesi, pure scomparsi da poco tempo: Patrizio Borgato e Sandro Deregibus.
Anche se Vannelli ha detto, con un groppo in gola così, che le maschere dovranno riuscire a sorridere, seppure a denti stretti, la commozione oggi era tangibile, in una sala consiliare stipata all’inverosimile da tutte le maschere dei rioni e dei paesi aderenti al Comitato, ma anche da quelle provenienti, con i rispettivi Stati maggiori, da Santhià, Varallo e Trino. Presente pressoché al completo anche tutta la giunta di Maura Forte.
Parlando di Raineri, il sindaco Forte, il presidente del Comitato manifestazioni Stefano Roncaglia ed il presidente onorario Giulio Pretti sono riusciti solo a stento a trattenere le lacrime. Per non parlare della collega di giunta e amica fraterna Daniela Mortara, che ha letto una lettera al Carnevale della mamma di Andrea Raineri, Chiara Fontana. C’era scritto: “Tempo fa, per caso, ho sentito in tivù il musicista Ezio Bosso che diceva che ‘i sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi’. Mi sono annotata questa frase e mai avrei potuto pensare che l’avrei usata per ricordare il sorriso di Andrea. Sorridere è importante, durante il Carnevale ancora di più. Andrea diceva che il Carnevale non è solo coriandoli e rumore, che rappresentare una maschera non è solo indossare un costume. Il Carnevale è molto di più…è nuove amicizie, è condivisione, è una carezza agli anziani nella casa di riposo, è divertire i bimbi nelle scuole…è tutto quello che anche solo per un momento può far sorridere…Grazie per il bene che gli avete voluto. Ricordatevi il suo sorriso e non dimenticate mai di sorridere. Buon Carnevale a tutti”.
Oltre alla chiavi, altre importanti consegne: Bicciolano e Bèla Majin (la solare Cristina Maffei) con Stefano Roncaglia hanno dato al sindaco la targa di “Bicciolano ad honorem”, dedicata a Raineri, affinché la consegni ai genitori del giovane assessore scomparso improvvisamente il 7 gennaio. Il sindaco ha invece donato al Carnevale vercellese una targa che riproduce il Sant’Andrea, che quest’anno celebra gli 800 anni dalla posa della prima pietra.
Ricordando Raineri (il Bicciolano ha letto l’articolo che egli aveva scritto per l’opuscolo di questo Carnevale), sono stati in parecchi a citare la peculiarità de Carvè Varsleis sottolineata anche nella commovente lettera di mamma Chiara: l’aspetto benefico, con le sue 170 visite a scuole, asili istituti, case di riposo e di salute, negozi, vie emblematiche della città, rioni, paesi, fagiolate. Un aspetto straordinariamente importante curato da Giulio Pretti fan dal lontano 1980, quando il Carvè Varsleis era ancora a cura della Famija Varsleisa.
Prima di invadere la sala consiliare, le maschere avevano attraversato il centro storico accompagnate dalla banda degli “Squilibrass” di Santhià: una scelta quanto mai felice da parte del Comitato. E da domenica, via alle visite benefiche, ricordando, come ha sottolineato il Bicciolano, citando la celebre canzone di Pino De Maria, che Varsej “l’è tant c’me ‘n ganujin, la sta tuta ‘nta man, ma ‘l cör d’la so gent l’è gros, l’è biciulan”.