La noble art e la fotografia protagoniste al Panathlon Club

Gianni Caccavo con la figlia Giulia e Francesca Dell’Aquila

Il pugilato e la fotografia protagonisti della serata di giovedì sera del Panathlon Club di Vercelli al Modo Hotel. Infatti, l’hotel di piazza Medaglie d’oro ha ospitato sia una “vetrina” per il Boxing Club Pro Vercelli (con l’esibizione dei giovani, e delle giovani, più brillanti del maestro Gianni Caccavo e con una breve conferenza del presidente Tony Bisceglia e del giornalista Enrico De Maria), sia la premiazione del giovane vercellese Stefano Baggio, fresco vincitore del premio fotografico istituito dalla Fondazione Panathlon International: a consegnargli il diploma per il successo e a congratularsi con l’altra vercellese Annalisa Maffei, finalista del concorso, il vice presidente della Fondazione Enrico Prandi, vecchio amico del Panathlon vercellese ed in particolare del governatore dell’Area 3 Piemonte-Valle d’Aosta Maurizio Nasi, presente alla serata.

La premiazione del concorso di fotografia (Foto Renato Greppi)

Prandi ha voluto accanto a sé il bravissimo fotografo Marco Barnabino, referente del Concorso per il nostro Panathlon. A condurre le danze il presidente del club sportivo vercellese  Agostino Gabotti che ha pure accolto una nuova socia, la presidente provinciale del Coni Laura Musazzo.

La serata è stata molto interessante e coinvolgente: l’ha aperta appunto l’esibizione degli atleti più promettenti e già vincenti di competizioni e trofei del Boxing Club Pro Vercelli: Gianluca Basile, Matteo Zucchetti, Giulia Caccavo, e Francesca Dell’Aquila. Con Gianni Caccavo c’era anche l’altro figlio, Andrea, e un altro maestro-istruttore, Davide Berto.

Agostino Gabotto con Laura Musazzo (foto Greppi)

I giovani e le giovani pugili hanno dimostrato ai presenti come si portano diretti, ganci e montanti e come si schiva, e sono stati molto applauditi. Poi, a fine serata, gli amici Tony Bisceglia ed Enrico De Maria, grandi appassionati di boxe, hanno in breve disquisito di tanti campioni e soprattutto di due pugili vercellesi del passato: Valdè Fusaro, il più grande di tutti, che fu campione italiano nel 1948 (titolo conquistato al Civico di Vercelli ai danni del bustocco Bruno Bisterzo) prima di emigrare negli Usa, dove rimase per oltre trent’anni, aprendo anche un ristorante a Chicago e diventando amico di leggende del pugilato come Jack La Motta e Rocky Graziano.

Poi, Bisceglia e De Maria hanno citato l’incredibile impresa di Giuseppe Greppi, per tutti Pino Quartin che riuscì terminare in piedi un’esibizione in cui era stato messo di fronte all’immenso pugile magiaro Laszlo Papp uno dei più grandi pugili di tutti i tempi.

Bisceglia e De Maria hanno dedicato la loro conferenza a due voci al compianto Giovanni Olivieri, quotato pesista vercellese, panathleta e intenditore di boxe.

 

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5 Commenti

  1. Se c’à una definizione di boxe che può lasciar qualche dubbio è proprio quella che vien attribuita .. per antonomasia ..
    .. “nobile arte” .. denominazione che nessuno ha mai osato metter in discussione, forse proprio per evitare di ricevere un immediato sonoro cazzotto (sia pur eseguito nel nobile rispetto delle regole, previste inquel momento .. allo stato dell’arte).
    La definizione è dovuta all’ideatore originario delle regole .. un nobile (ma no??!!) inglese .. nato a Firenze (il che, sotto un certo punto di vista, lo rende doppiamente poco nobile .. ebbe una vita controversa ma costellata di alcune “luci” .. vivide, imperiture .. è senz’altro meritevole di massima considerazione, deferenza e rispetto, anche ora ch’è morto..
    ..
    Notizie di boxe , storie in primo piano – Ricordando John Sholto Douglas – di Gesù Milano. tradotto da Samuel Rosenberg
    https://www.wbaboxing.com/boxing-news/remembering-john-sholto-douglas#.YpDis6hBwdU

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