La farsa di Cuneo riaccende i ricordi di un lontano Pontedera-Pro Vercelli

Dal Granxde Libro della Pro Vercelli la formazione tipo della Pro in quel campionato

 

Vercelli – La farsa della gara odierna di Cuneo fra la squadra di Scazzola e la Pro Piacenza, che si è presentata in campo con il minimo indispensabile di giocatori (sette: tra l’altro sette ragazzini) rimanda ad un lontano ricordo che risale a ben 53 anni fa e che riguarda il campo di gioco del Pontedera dove davvero (eccezion fatta per la gara odierna), alla Pro  è accaduto di tutto.

E’ il 22 gennaio 1966, e si è di mercoledì, quando a Pontedera si recupera appunto il match con la Pro rinviato per neve diciassette giorni prima. Il torneo è quello di serie D, dove la Pro Vercelli, allenata da Tiberio Manzini, punta ad una salvezza onorevole, che difatti otterrà. La domenica prima i bianchi hanno giocato e pareggiato (1 a 1) a Santa Croce sull’Arno contro La Cuoio Pelli e decidono di non tornare a Vercelli: si spostano a Montecatini e mercoledì vanno appunto in campo a Pontedera.

La partita è subito una bolgia. Riviviamola con una sintesi dell’accurata  narrazione fatta nel “Grande Libro della Pro Vercelli” dei giornalisti e Alex Tacchini, Paolo Sala e Bruno Casalino. Da una parte e dall’altra volano i colpi proibiti e subito vengono espulsi i vercellesi Stara e Pensotti. Ricordiamo che a quel tempo non etano ammesse sostituzioni per infortunio, se non quella del portiere.

La gara è sempre più rognosa: anche il vercellese Lavè viene espulso con un giocatore toscano. Poi si infortunano Fontana e Bosetti. A quel punto l’arbitrio Pedretti di Modena dovrebbe sospenderla perché non si può giocare in sei. Ma non se ne accorge. Visto che la Pro è sotto per 2 a 1, rientra stoicamente Bosetti, ma si infortuna il portiere Landoni. A quel punto l’arbitro fa finalmente la conta e sospende il match: è l’83’, partita vinta al Pontedera con il risultato acquisito sul campo (3 a 1) e ovviamente  con polemiche roventi in casa vercellese.

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