La delegazione valsesiana a Sansepolcro per promuovere il puncetto

Mercoledì 20 novembre una delegazione valsesiana composta dall’assessore dell’Unione Montana Attilio Ferla, da Ornella Marchi presidente della Soms di Varallo e dai due soci Paola Scarrone e Giorgio Bozzo ha raggiunto Sansepolcro (Arezzo) per un importante incontro finalizzato al completamento del progetto di candidatura del saper fare legato al puncetto valsesiano (insieme a quello inerente altri 24 merletti tipici di altrettante zone d’Italia, da nord a sud) a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Il progetto dovrà essere presentato nel marzo 2021 ed è arrivato, al momento, a circa il 70% della realizzazione: le Associazioni che, come la Soms di Varallo, su tutto il territorio nazionale si occupano di tutelare e promuovere il know-how in materia di merletti sono impegnate da tempo per questo lavoro di conservazione di un’arte antica e raffinata, ora devono entrare in gioco le istituzioni pubbliche, alle quali spetterà la parte di sostegno economico per il completamento di un dossier articolato e completo sull’argomento.

«L’incontro di mercoledì – ha spiegato l’assessore Ferla – era finalizzato a far sì che le amministrazioni interessate potessero valutare insieme quali iniziative mettere in atto per la salvaguardia di tale patrimonio della tradizione e del saper fare italiano. L’incontro è stato proficuo, sono state individuate alcune azioni volte a conservare il “saper fare” che sta alla base del merletto in tutte le sue declinazioni. In quest’ottica – continua il Prof. Ferla – si è pensato a mostre tematiche e dimostrazioni che potranno essere organizzate nel breve termine, oltre che a programmi di diffusione dell’arte del merletto nelle scuole, in collaborazione con il Miur, da realizzarsi in un arco temporale più ampio».

Molto soddisfatta dell’esito dell’incontro anche Ornella Marchi, presidente della Soms di Varallo: «Da tempo siamo impegnati nella tutela e promozione dell’arte del puncetto: abbiamo organizzato diversi corsi, sempre accolti con interesse ed entusiasmo. Inoltre il Comune di Varallo e l’Unione Montana supportano da tempo il nostro lavoro, che si prefigge in particolare di trasmettere alle nuove generazioni la capacità di realizzare questo prezioso pizzo che un tempo decorava abiti e tessuti nelle case valsesiane. In questa fase del progetto cresce ancor più il ruolo dell’Unione Montana, ente depositario dell’identità culturale della nostra gente».

«Le abilità artigianali sono un grande patrimonio dell’Italia intera che rischia di perdersi nella società odierna: tutelarle è compito fondamentale delle Istituzioni – ha aggiunto Ferla – Da poco tempo rivesto questo incarico nell’Unione Montana e porto avanti con piacere il lavoro iniziato dal presidente dell’Unione Pier Luigi Prino e dal mio predecessore, Gian Franco Irico. Sono felice di collaborare attivamente con l’assessore alla Cultura del Comune di Varallo, Alessandro Dealberto, nella convinzione che la primaria valenza di questo progetto sia far sì che i giovani non perdano la ricchezza delle tradizioni locali. Nell’incontro di Sansepolcro sono stato particolarmente colpito dal clima di collaborazione e rispetto reciproco che si è creato tra i rappresentanti delle varie Regioni italiane: questo è lo spirito giusto perché l’immenso patrimonio culturale del nostro meraviglioso Paese abbia un valido futuro. Noi faremo con impegno e convinzione la nostra parte».

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