La Corte dei Conti bacchetta l’Asl, Tiramani (Lega): “È ora di cambiare”

La Sezione Regionale della Corte dei Conti ha accertato che “a fine Maggio 2018 la Direzione dell’Asl Vercelli non ha ottemperato alle prescrizioni e al rispetto dei termini di bilancio preventivo, oltre che nell’adeguamento ai principi di contenimento della spesa di personale, alla mancata rinegoziazione dei contratti in essere per l’acquisto di beni e servizi per ridurre la spesa su base annua, al continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria, difficoltà di pagamento dei fornitori”. Lo scrive in una nota l’onorevole Paolo Tiramani (Lega),  che cita la risposta, odierna, ricevuta ad una interrogazione che lui stesso aveva effettuato il 25 ottobre scorso nella riunione della XII Commissione della Camera dei Deputati.

 

“Nonostante questo – attacca lo stesso Tiramai in un comunicato – la Regione Piemonte ha mostrato evidentemente scarsa obiettività e molta discrezionalità perché proprio nello stesso mese ha rinnovato l’incarico alla Direttrice Generale dott.ssa Chiara Serpieri, nonostante i numerosi problemi emersi durante la sua gestione, in primis lo scarsissimo rapporto con il territorio per una sanità territoriale assolutamente insufficiente alle necessità dei cittadini della provincia di Vercelli: lo testimoniano le numerose manifestazioni di protesta da parte di tantissimi sindaci”.

“Oltre ai problemi di gestione economico-finanziaria – rincara la dose Tiramani -, di territorio (si ricordi ad esempio la sonora bocciatura da parte della conferenza dei sindaci del PAT) anche la gestione dei servizi ospedalieri non è stata brillante, lo testimonia la scarsissima azione di contrasto alle liste di attesa che se per le prestazioni sotto osservazione (LEA) sono lunghissime, per quelle extra- LEA è pure peggio”.

 

 

La risposta che l’onorevole Tiramani cita, è del Sottosegretario alla salute.  Una risposta che “ha ricalcato quello che è il tema che emerge da questi fatti: manca l’equilibrio nel dispositivo normativo attuale (D.lgs 171/2016 poi integrato nel D.lgs 126/2017) tra criteri meritocratici e criteri fiduciari per quanto riguarda le nomine della Dirigenza degli Enti del SSN. La Regione Piemonte, interpellata dal Ministero in merito, non ha rilevato in questi accertamenti della Corte dei Conti, come per tutte le altre tematiche fino ad ora emerse, alcun criterio di decadenza della Direzione Asl”.

 

 

“Insomma per l’Assessore Saitta e il Direttore della Sanità Regionale Bono, va tutto bene – aggiunge ancora Tiramani -. Sono invece numerose le anomalie riscontrate nel percorso di gestione della dott.ssa Serpieri,  che da oggi includono anche, tranquillamente, problemi della gestione economico-finanziaria oltre a quelli già noti su tutti i problemi che l’utenza, i malati, toccano con mano giorno per giorno: la desertificazione di alcuni reparti (Radiologia di Vercelli, Ostetricia di Borgosesia) per abbandono, chiusura “random” di servizi essenziali, il progressivo ricorso a servizi di esternalizzazione per coprire le falle di organico dovute a cattiva programmazione o pessime scelte, la chiusura anzitempo di servizi come gli uffici di prenotazione, la pessima gestione del rapporto con il territorio”.

 

“C’è da chiedersi – conclude Tiramani – cosa intenda il PD che amministra la Sanità Regionale per una gestione problematica o fallimentare, se tutto questo corrisponda per loro a una gestione virtuosa. È tempo di cambiare, lo sperano i cittadini e gli utenti che abitano nella Provincia di Vercelli ma lo dice anche il Ministero della Salute che rispondendo per iscritto afferma che è obiettivo di legislatura migliorare l’attuale quadro della disciplina del conferimento e della decadenza della dirigenza sanitaria con ulteriori interventi normativi”.

 

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