La corsia centrale di viale Garibaldi (che sarebbe riservata ai pedoni) adesso è una pista ciclabile abusiva e pericolosa

Il piano Kipar che prevede un totale stravolgimento dell’attuale assetto di viale Garibaldi sta dividendo la città. In ogni caso porterà almeno ad un sicuro vantaggio per tutti i vercellesi: la corsia centrale di viale Garibaldi tornerà ad essere ad esclusivo utilizzo dei pedoni. Anche adesso dovrebbe essere così, ma non lo è affatto: ignorando quasi sistematicamente la ciclabile aperta nella corsia laterale dalla parte dei bar Principe e Garibaldi, ciclisti e monopattinisti scorrazzano indisturbati nella corsia centrale, dribblando pericolosamente i pedoni e non sognandosi mai di frenare, per nessun motivo.

Ce lo hanno confermato le decine di interventi che abbiamo registrato sulla nostra pagina Facebook dopo la pubblicazione dell’articolo (ieri) sulla donna travolta sul marciapiedi di via Paggi da un ragazzino in bicicletta. In tanti ci hanno scritto: “Ho rischiato di fare la stessa fine di quella donna in viale Garibaldi”. Possiamo solo aggiungere che la stessa cosa avviene ogni giorno, sistematicamente, anche su viale Rimembranza; ma lì almeno c’è l’alibi di una ciclabile difficile da percorrere perché le radici dei tigli vi hanno prodotto pericolose collinette. Ma pr quanto riguarda viale Garibaldi, la corsia tormentata è già stata pedonalizzata da tempo, trasferendo la ciclabile dall’altra parte. Niente da fare: torme di ciclisti e monopattinisti che non utilizzano mai i freni, si scatenano quotidianamente sulla corsia centrale dove spesso assistiamo a becere e pericolose impennate da parte dei giovani in cerca di emozioni supplementari.

C’è una soluzione? Qualcuno invoca i vigili (sì l’abbiamo fatto anche noi), ma ci domandiamo, riflettendoci, che cosa potrebbero fare, visto che ormai più nessuno rispetta purtroppo la divisa e il suo ruolo. Dunque forse ci salverà la rivoluzione Kipar, con una ciclabile nei due sensi ben delineata e delimitata: quella che sarà realizzata sugli attuali parcheggi da una parte del viale; anche se ovviamente non possiamo esserne certi, perché abbiamo pur sempre a che fare con quella che Gianni Brera chiamava 2la capa guliva degli italiani: chi ci assicura che, pur con una ciclabile attrezzata a puntino, bici e monopattini non affolleranno la corsia centrale anche dopo la sistemazione del nuovo selciato permeabile?

Da invocare c’è solo un ritorno di fiamma delle famiglie ad un modo più risoluto di impartire quelle due norme di educazione civica che potrebbero rendere la vita migliore a tutti noi. E’ più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago? Vedremo.

Edm