Condanna a 8 mesi per l’ex segretario cittadino della Lega vercellese, Gianpiero Borzoni, che aveva preso a male parole un barelliere soccorritore della Croce Rossa, il quale era arrivato a casa dopo un malore del padre, circa due anni fa.
Bozoni all’epoca dei fatti, nella concitazione del momento dovuta anche all’ansia per quel che stava accadendo, aveva lanciato un’espressione pesante al barelliere “marocchino di m…”. Il soccorritore, da anni residente in Italia e da tempo con la Croce Rossa, al termine del servizio era andato a raccontare l’accaduto ai giornali e ai carabinieri. Ne era scoppiato un caso mediatico e un gran polverone di polemiche. A circa due anni di distanza, la vicenda è arrivata al primo giudizio nel Tribunale di Vercelli.
L’episodio risale al dicembre del 2017. Borzoni, si era subito scusato pubblicamente per l’accaduto e poi si era auto-sospeso dall’incarico politico di segretario leghista, spiegando di aver perso le staffe “in un momento di grande tensione personale per le condizioni di salute di mio padre” e di non aver avuto alcun intento razzista. “Non c’è alcun razzismo né a livello persona e neppure nell’attività politica che svolgo nella Lega – aveva detto Borzoni – prova ne è che la Lega di Vercelli ha tesserati anche di provenienza Nord-Africana con cui sono amico”.
La stessa posizione Borzoni l’ha anche ribadita in aula, in Tribunale, dove è stato chiamato in conseguenza dell’accaduto. Al temine del dibattimento, in cui il soccorre si era costituito parte civile, l’accusa aveva chiesto una condanna a 9 mesi. Ieri è arrivata la sentenza di primo grado che infligge a Borzoni 8 mesi (con i benefici di legge) condannandolo anche a un risarcimento di 600 euro da versare alla parte civile.
Dopo la lettura della motivazione, il suo legale valuterà la possibilità di presentare appello.