Inizia una nuova era per la Pro Vercelli: obiettivo la B nell’arco dei due anni

«Buon campionato a tutti e forza Pro!». Sono state queste le ultime parole di Massimo Secondo da presidente, prima del passaggio di consegne, sancito da una vigorosa stretta di mano, con l’avvocato Alex Casella, nuovo direttore sportivo e volto di una cordata che ha già acquisito il 100% delle quote societarie. Per ora non se ne sa molto di più, se non che dovrebbero essere due o tre persone.

Casella non ha lasciato trapelare nulla di fronte al fuoco incrociato dei giornalisti. Sappiamo solo che i nuovi proprietari saranno italiani e che nelle prossime settimane si definirà l’organigramma amministrativo, anche se la priorità è stata data a quello tecnico. In capo a sette giorni si saprà quindi il nome del nuovo allenatore e del suo staff. Da lì si partirà per costruire la rosa.

Casella ha affermato che per ora l’unico tecnico interpellato è stato Alberto Gilardino. A quanto sembra la volontà è di riconfermarlo, ma bisogna sentire l’altra campana, cioè l’interessato che di offerte alternative ne ha comunque avute. Il mister in questa travagliata stagione ha lavorato bene, soprattutto con i giovani.

Proprio dai giovani vuole partire la nuova Pro Vercelli. Casella ha spiegato che sarà avviata una collaborazione con il Gozzano, dove lui stesso si è formato come dirigente. Da lì arriverà Francesco Musumeci che si muoverà per valorizzare i giocatori provenienti dal settore giovanile. Un’altra partnership importante sarà quella con il Crotone di Vrenna, neopromosso in A.

Per quel che riguarda gli altri componenti dell’organico, il direttore sportivo è stato chiaro: «bisogna prima studiare i contratti, oltretutto con le nuove norme si dovrà stilare una lista di giocatori che non si possono cedere». A quel punto Casella ha dichiarato apertamente l’obiettivo prioritario, ovvero raggiungere la serie B nell’arco del biennio, «traguardo possibile per una società che punta sul lavoro tecnico e su un progetto ben definito».

Necessaria sarà la vicinanza dei tifosi nei confronti dei quali Casella ha garantito massima disponibilità e apertura. «Spero che si possa presto tornare allo stadio perché vedere una partita con gli spalti dello stadio vuoti fa passare la voglia. Il “Piola” di Vercelli è una bomboniera che merita di essere riempita dalla gente che ama la Pro». Non a caso all’inizio del suo intervento Casella ha parlato di «umiltà e responsabilità per onorare la maglia e la città».

Tornando a Massimo Secondo, si deve essere commosso non poco quando, questa mattina, sulle pagine social della Pro Vercelli si è trovato un video di dieci minuti in cui alcuni dei dirigenti, tecnici e calciatori che lo hanno avuto come presidente, gli hanno mandato un messaggio di ringraziamento. Così ecco Varini (autore di una toccante lettera), Romairone, Scazzola, Longo, Cosenza, Bani, Fabiano, Scaglia, Marchi, Mammarella, Vives, il magazziniere Sandrino Tosi, solo per citarne alcuni.

Secondo, che l’amico Jose Saggia ieri ha definito «un uomo vero», prima di cedere la parola a Casella, ha fatto un lungo elenco di tutte le persone che lo hanno affiancato in questi indimenticabili dieci anni: Fabrizio Rizzi, Jose Saggia (i due sempre presenti fin dai tempi della Pro Belvedere), Stefano Bordone, Antonino Avarello, Vincenzo La Marca, Matteo Cagliano, Stefano Murante (prima come calciatore e poi come team manager). I due direttori sportivi Giancarlo Romairone e Massimo Varini («mi ha insegnato che prima vengono gli uomini»).

Gli allenatori: da Braghin «che mi ha regalato la partita più bella della mia gestione: Pro Vercelli – Taranto 2-1», a Gilardino, «ho chiuso con un Campione del Mondo». Lo staff: il preparatore dei portieri De Giorgi, i fisioterapisti, i medici Scala e Sulpizio, poi Giorgio Bertolone che aveva il compito di recuperare dagli infortuni i giocatori, i magazzinieri.

I calciatori che sono passati negli spogliatoi del “Piola”. Impossibile citarli tutti, ma un pensiero è andato a Ettore Marchi che «dopo essersi rotto il braccio, il giorno dopo fu il primo a presentarsi all’allenamento per chiedere ai compagni la salvezza». Infine i tifosi della Pro, quelli veri che sono sempre stati vicini alla squadra. Quelli ai quali «questo decennio resterà appiccicato addosso per sempre». È stata una bella avventura presidente, ora è tempo di iniziarne un’altra.

m.m.

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