Incidente mortale sulla A26, Coldiretti: “Situazione insostenibile, servono urgenti misure per il contenimento dei cinghiali”

L’incidente in cui hanno perso la vita i due calciatori Matteo Ravetto, gattinarese di 32 anni, e Simonluca Agazzone, borgomanerese di 39 anni, causato da due cinghiali che hanno invaso la carreggiata, inizia a creare anche uno strascico polemico proprio per la questione legata all’abbattimento degli ungulati.

La Coldiretti Vercelli Biella, nel pomeriggio, in una nota scrive: “Si tratta purtroppo nell’ennesimo incidente nei nostri territori, che va a sommarsi ai diecimila incidenti stradali all’anno causati in tutta Italia da animali selvatici, e oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti”.

“Esprimiamo il più profondo cordoglio per queste due giovani vittime, due ragazzi conosciuti e amati per i quali le nostre comunità sono in lutto. Purtroppo non possiamo che ripetere che la situazione per la sicurezza dei cittadini è sempre più preoccupante: gli agricoltori sono a stretto contatto con il territorio ed è evidente che la presenza di questi animali è aumentata a dismisura”, afferma Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella. “l’incidente è avvenuto nel novarese, ma anche nelle province di Vercelli e Biella esiste l’emergenza cinghiali. Non si tratta ormai solo di un problema di raccolti mancati, campi danneggiati e di ecosistema in squilibrio, ma di una emergenza per tutti i cittadini e per la sicurezza, sulle strade e nei centri abitati. Per questo è necessario che la provincia di Vercelli riveda la decisione presa pochi giorni fa di interrompere le attività di controllo. Come Coldiretti prontamente abbiamo inviato una lettera al presidente della provincia affinché nei giorni di silenzio venatorio si continui ad operare attività di controllo dei cinghiali per evitare tragedie simili. Il lockdown ha accentuato questo problema, perché gli animali erano meno infastiditi dalla presenza dell’uomo e si sono spinti fino ai centri abitati e sulle strade principali. Anche nella provincia di Biella si moltiplicano le segnalazioni della presenza di questi animali, che ci riferiscono essere triplicate nell’ultimo anno. E proprio stamattina a Biella si è verificata una situazione che avrebbe potuto mettere in pericolo ulteriori vite, con la presenza di un gruppo consistente di cinghiali. Fortunatamente si è riusciti a monitorare il traffico con l’aiuto di agenti per evitare ulteriori pericoli grazie alla segnalazione di un agricoltore nostro associato. Con la riapertura dell’attività venatoria certo non è cessata l’emergenza che non solo mette in gioco i raccolti ma soprattutto l’incolumità delle persone per cui è sempre più necessario effettuare attività di controllo”.

Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo in Regione della Lega che ha aggiunto: “l tragico incidente avvenuto questa notte sull’autostrada A26 impone di rimettere una più efficace azione di contenimento degli animali selvatici al centro delle politiche faunistiche della Regione Piemonte. L’incidente che ha provocato due morti nel novarese, dopo che una vettura che percorreva l’autostrada in località Ghemme ha investito due cinghiali che avevano invaso la carreggiata, dimostra quanto la proliferazione degli ungulati sia ormai fuori controllo, al punto da diventare un mortale pericolo per la sicurezza dei trasporti oltre che per l’agricoltura piemontese. Non si può permettere che accadano tragedie di questo tipo solo per assecondare l’animalismo cieco di chi nega la necessità di un sempre più urgente piano di abbattimenti selettivi”.

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1 commento

  1. Non so “se avete visto” (o “hanno visto), in che condizioni si trova il tratto d’autostrada “A26” incriminato…addirittura senza protezione alcuna…(e ADDIRITTURA senza il benchè MINIMO guard-rail!)
    E…questo è tutto!!!!!!!!!!!!!!

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