Il sax di Jacopo Taddei ha entusiasmato il pubblico del Viotti Festival Estate

C’è solo un aggettivo che può definire globalmente il “Viotti Festival Estate” 2024 della Camerata Ducale, e questo aggettivo è “incantevole”. I primi tre concerti, con il cortile del Museo Leone affollato in ogni ordine di posti, sono stati tutti bellissimi, ed il pubblico si è entusiasmato.

Dei primi due, quelli del duo per pianoforte a quattro mani delle gemelle Dallagnese, e dell’arpista Claudia Lucia Lamanna, abbiamo già parlato.Ora soffermiamoci sul concerto di sabato scorso del sassofonista Jacopo Taddei, che, mirabilmente assecondato dal pianista Filippo Farinelli, ha proposto un programma vario e coinvolgente, aperto da “Scaramouche” di Darius Milhaud e chiuso con la trascinante “Fantasia” dalla Carmen di Bizet di François Borne.

Il dinamismo, i fraseggi, la cantabilità del sax di Taddei, che ha illustrato con straordinaria empatia i brani eseguiti, hanno coinvolto il pubblico che ha riservato – a lui e al fantastico Farinelli – vere ovazioni. Tanti, ininterrotti applausi che sono valsi tre bis: una straordinaria “Pequena Czarda”  del sassofonista spagnolo Pedro Iturralde, un celeberrimo Piazzola e, infine, la riproposizione della “Brasileira” di Milhaud, il terzo movimento del brano che aveva aperto il programma.

Sabato prossimo, all 20, ultimo concerto vercellese, nel cortile del Museo Leone, del quarto “Viotti Festival Estate”, prima di salire in altura ad Alagna. Protagonista il giovane e sensazionale pianista Josef Mossali, già acclamato due viotti dai fans della Ducale.

Edm

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