La cosa più bella su di lei, nel doloroso giorno, oggi, della sua scomparsa, a 89 anni, l’ha detta il sindaco della sua Savona, Marco Russo: “Aveva la semplicità dei grandi”. Non si sarebbe potuto compendiare meglio la vita professionale di Renata Scotto, uno dei più importanti soprani che siano mai esistiti, nonché, negli ultimi anni, regista di straordinario talento.
Legata a Vercelli sia per l’assegnazione del prestigioso “Viotti d’Oro” che le venne consegnato nel 1965 (il 6 giugno, durante una memorabile recita della Traviata) sia per la presidenza della commissione viottiana nel Concorso del 2018 (con lei altre stelle di prima grandezza della lirica come il tenore statunitense Chris Merritt e il mezzosoprano Sonia Ganassi), Renata Scotto aveva conquistato tutti appunto per la sua straordinaria semplicità e simpatia: lei che aveva cantato in tutti i più importanti teatri lirici del mondo; leggendaria una sua “Bohème”, ovviamente nel ruolo di Mimì, al Metropolitan di New York, nel 1977, con Luciano Pavarotti.
Paolo Pomati, impareggiabile presentatore delle serate finali del Viotti ha scritto su Facebook: “Tra le giurate vittiane nessuno la batterà in simpatia”. E, sempre su Facebook, la pagina del Concorso “Viotti” le ha dedicato una serie di immagini molto belle, compresa quella del 1965, al Civico di Vercelli, quando Joseph Robbone le mise al collo il “Viotti d’oro”, e che qui riproduciamo.
Vercelli e il Concorso dunque non la dimenticano: due anni fa gli amici del “Viotti” le furono vicini quando la signora Scotto perse il suo adorato marito: il violinista Lorenzo Anselmi.
Proprio in questo momento su Rai5 è in onda un “Elisir d’amore” del 1967 dal teatro Comunale di Firenze con la Scotto e Carlo Bergonzi, diretti da Gianandrea Gavazzeni.
