I sindaci di Valsesia e Valsessera contro l’Asl di Vercelli: “Molto preoccupati per il futuro della sanità sul nostro territorio”

L'ospedale di Borgosesia

Venti di guerra tra i sindaci della Valsesia e della Valsessera e l’Asl di Vercelli. Con dura una nota diramata nel pomeriggio i primi cittadini dei comuni delle valli vercellesi annunciano che diserteranno la Conferenza dei Sindaci dell’Asl convocata dalla Direzione Generale per giovedì pomeriggio, in quanto “Dalla direzione dell’Asl di Vercelli arrivano notizie sconfortanti sul futuro della sanità valsesiana”
“Il Sindaco di Borgosesia Fabrizio Bonaccio – si legge nella nota – si è fatto capofila di una protesta di tutti i Sindaci di Valsesia e Valsessera. In occasione del tavolo tecnico per l’ospedale di Borgosesia, tenutosi venerdì 7 aprile – spiega Fabrizio Bonaccio – gli aggiornamenti che ci sono stati forniti in merito al futuro del nostro nosocomio ci preoccupano notevolmente: da parte della Direzione Generale dell’Asl non si evidenzia alcun impegno per creare un dialogo costruttivo, che noi chiediamo invece di riaprire facendo sentire forte e chiaro il nostro dissenso verso le attuali previsioni operative”.

In particolare, durante la riunione della scorsa settimana sono emerse informazioni che hanno fortemente preoccupato il Sindaco di Borgosesia: “A fronte di una sola notizia veramente positiva – spiega l’amministratore – riguardante il potenziamento del reparto di ortopedia, che verrà dotato di un dipartimento di robotica e di un robot di ultima generazione per ottimizzare i risultati degli interventi chirurgici, oltre che di una sezione di infettivologia ortopedica unica in Italia, per il resto abbiamo ricevuto solo delusioni. In primis – aggiunge – la Direzione Generale dell’Asl ha messo le mani avanti sulla rianimazione: il reparto, realizzato con lavoro molto costosi e in parte finanziati anche da privati, potrebbe non essere aperto a causa, ci ha detto la Dirigente, della carenza di medici…che non vorrebbero venire a Borgosesia”.

Il sindaco Bonaccio, cha relazionato i colleghi sindaci del territorio, si dice stupito e indignato: “Uno spreco di lavoro e denaro per nulla – dice – ed è ora di finirla di dire che i medici non vogliono venire a Borgosesia: riteniamo che questo rifiuto non sia dovuto a cause oggettive, ma solo all’incapacità dell’Asl di offrire prospettive sufficientemente interessanti ai professionisti”.
Altra questione che preoccupa fortemente i Sindaci della zona è quello legato a cardiologia: «Il problema più grave appare la cardiologia – dice ancora Bonaccio – perché nonostante le nostre richieste, la Direzione Generale dell’Asl continua a non voler riattivare la presenza “h24” del cardiologo a Borgosesia. Questo significa che se un abitante dell’Alta Valle dovesse essere colto da infarto, potrà essere visitato da un cardiologo solo dopo 2 ore di ambulanza, raggiungendo Vercelli. Non è accettabile!!”. Sul tavolo delle discussioni anche il mantenimento dell’autonomia del reparto di ginecologia e ostetricia di Borgosesia: «Qui, come peraltro a Vercelli, si contano meno di 500 parti all’anno – dice il Sindaco Bonaccio – un numero che sembra essere una spada di Damocle sul punto nascite del nosocomio valsesiano: ricordiamoci però sempre che, essendo in una zona montana e disagiata, questo servizio è indispensabile. A questi problemi si aggiungono notizie sconfortanti anche per i servizi di Gastroenterologia, Otorinolaringoiatria e Diabetologia, tanto che i Sindaci si dicono ormai estenuati da questo “tira e molla” che non sta portando a risultati effettivi, e chiedono che si riparta su nuove basi. Insieme ai colleghi del territorio abbiamo deciso di non partecipare all’assemblea dei Sindaci per manifestare in modo tangibile il nostro dissenso con l’attuale linea d’azione dell’Asl riguardo alla gestione della sanità nella nostra area – conclude il Sindaco di Borgosesia – il nostro obiettivo è mandare all’Assessore Regionale Icardi un segnale forte del disagio della nostra popolazione, nella speranza di riaprire un dialogo costruttivo e di poter restituire a Valsesiani e Valsesserini un servizio sanitario efficiente”.

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