Vercelli – La città dà l’addio, commossa, ad uno dei macellai più conosciuti della provincia e dell’intero Piemonte: Antonio Ferrazzi, 87 anni lascia la moglie Annita ed il figlio Massimo con Maria Grazia e Giacomo. I funerali saranno celebrati domani, sabato, alle 10, nella parrocchia del Sacro Cuore, al Belvedere, mentre il Rosario sarà recitato oggi, alle 17, nella camera ardente dell’ospedale.
Nato nel Milanese, a Santo Stefano Ticino, vicino a Magenta, Ferrazzi aveva incominciato a lavorare in una grande macelleria nel suo paese. Nel 1955, la sua ditta l’aveva trasferito a Vercelli affidandogli la macelleria di corso Libertà (dove adesso c’è la pizzeria “Piedigrotta”) che, dopo pochi anni era diventata sua. L’ha gestita fino al 1990, con la moglie Annita Colombo, che era alla cassa. Anche il fratello Arturo, scomparso prematuramente, aveva una macelleria in corso Randaccio e così pure il cognato, Giulio Colombo, titolare della macelleria sempre per il Corso, ma vicino all’ex polleria “Attanassi”.
Per molti anni, Ferrazzi fu presidente provinciale dei macellai iscritti all’Ascom e, ancora ultimamente, sempre in ambito Confcommercio, aveva ricoperto cariche importanti all’interno dell’Associazione “50&Più”.
Ferrazzi aveva due grandi passioni: i cavalli (ne aveva avuti diversi) e La boxe. Pugile dilettante aveva, incrociato i guantoni in palestra, come sparring partner di campioni tra i quali Loi e Mazzinghi. “Ma il suo pugile mito – ricorda, commosso, il presidente dell’Ascom Tony Bisceglia – era Jersey Joe Walcott”. Negli ultimi tempi, Ferrazzi andava ad assistere agli allenamenti dei giovani alla palestra del Boxing Pro Vercelli diretta da Gianni Caccavo.
Era una persona estroversa e generosa. “Per l’Ascom – dice Bisceglia – ha rappresentato tanto, per l’Ascom e per l’intera città”.
