Il “Grazie” infinito dei medici di Bergamo, città martoriata dal Covid, al Cavaliere Bianco Carlo Olmo

Il 17 aprile scorso, una piccola, ma grande, comitiva vercellese composta da un paio di vetture e da due jeep delle Voloire (una con i vertici militari della Scalise, il colonnello Ingala e il tenente colonnello Gradante, l’altra di scorta) raggiunse Bergamo, nel primo pomeriggio, in un silenzio irreale. “Il Golgota d’Italia” (come il vescovo di Bergamo Francesco Beschi aveva definito la sua città in quei giorni) faceva paura ed era deserto. Nelle piazze, nelle vie, solo pattuglie delle forze dell’ordine; e, poco più in là del centro, dove la comitiva era diretta, uscì proprio in quei minuti (per fortuna non vista dai vercellesi) una seconda fila di camion militari con le bar dei defunti: proprio come quella che, pochi giorni prima, aveva sconvolto il mondo intero.

La comitiva vercellese aveva una meta ben precisa: la sede dei Medici di Famiglia di Bergamo, dove Carlo Olmo avrebbe consegnato duemila mascherine professionali Ffp2 e mille chirurgiche, oltre a guanti, e gel disinfettanti,  ai medici della città più martoriata dal Covid. Nessuno aveva fatto un gesto del genere. Il tutto grazie ad una richiesta fatta al Lupo Bianco dal dottor Gianni Scarrone, che aveva raccolto l’appello disperato dell’amico e collega di Bergamo Luigi Daleffe, a sua volta già colpito (e per fortuna guarito) dal Covid.

La consegna dei Dpi a Bergamo

Con molta emozione ricordiamo ancora adesso le parole che Daleffe rivolse a Olmo che, consegnandogli le mascherine, s’era schermito parlando di “piccolo gesto in un mare di solidarietà”. Daleffe aveva replicato, commosso fino alle lacrime: “Questo suo gesto salva delle vite umane!”.

A due mesi di distanza da quel giorno incancellabile (il fotografo Andrea Cherchi, presente fece un reportage toccante e memorabile), e dopo l’annuncio del conferimento a Olmo del titolo di Cavaliere Bianco del Covid, oggi alla Tana del Lupo Bianco è giunto, da parte dell’Ufficio stampa dell’ordine dei medici di Bergamo, un ringraziamento che Olmo ha già detto di volersi appuntare al petto come una medaglia tra le più belle.

C’è scritto, a firma del presidente Guido Marinoni: “ A nome mio personale, del Consiglio dell’Ordinee di tutti i medici bergamaschi porgo vivissime congratulazioni per il prestigioso e meritato riconoscimento attribuitole dal Presidente della Repubblica. Ma ancora più le sono grato per il suo straordinario impegno nel supportarci e sostenerci in uno dei periodi più difficili e tragici della nostra attività in questa provincia. Non dimenticheremo la generosità, la vicinanza e l’amicizia che ci ha dimostrato. Grazie e un abbraccio di cuore”.

Sarebbe bello che presto Vercelli decidesse, proprio in virtù di quella missione compiuta da Olmo a Bergamo, di gemellarsi con la città orobica dedicando il gemellaggio al Lupo Bianco e ai medici, infermieri, oss e operatori del soccorso delle due città.

edm

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