Gli applausi per il Ciaikovskij di Leong hanno messo a dura prova la stabilità di Sant’Andrea

Kerson Leong durante il concerto di martedì sera (Foto Greppi)

Eseguito da tutti i sommi violinisti del mondo (da Heifetz a Oistrakh, dalla Mutter alla Tifu, solo per citare, in piena par condicio di genere,  due uomini e due donne), nonché celebrato in uno dei film più belli e commoventi basati su una vicenda legata alla musica ( “Il Concerto”, del 2009,) il Concerto per violino e orchestra n° 35 di Ciaikovskij  – l’unico composto per questo strumento dal musicista russo – è stato ricelebrato ieri sera a Vercelli in Sant’Andrea da un giovane e straordinario violinista, il ventiseienne canadese Kerson Leong con una sempre più inappuntabile Orchestra della Camerata Ducale diretta dal suo fondatore (e violinista) Guido Rimonda: primo violino, la figlia Giulia Rimonda.

Dopo l’esecuzione di Hayd, Guido Rimonfa si congratula con il prino violino della Ducale, sua figlia Giulia (Grepopi)

Era la ventiseiesima edizione del Concerto di Sant’Eusebio che fin dal 1998, ogni anno, compresi quelli di pandemia, la Ducale ha sempre proposto in Sant’Andrea (una volta in Duomo) la sera della festa patronale della città. Ieri sera, la basilica era stracolma di gente. Non c’erano, rispetto all’anno prima, né l’arcivescovo Marco Arnolfo né don Luciano Condina, già primo flauto della stessa Camerata Ducale, perché volati a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù conPapa Francesco.

Per l’arcidiocesi c’era monsignor Giuseppe Cavallone, che ha ascoltato il concerto accanto al comandante provinciale dei carabinieri colonnello Emanuele Caminada. La giunta comunale  di Vercelli era rappresentata dagli assessori Gianna Baucero che ha portato il saluto del sindaco Corsaro) e Ketty Politi (c’era anche il vice presidente del Consiglio comunale Gianni Marino), mentre la Provincia era rappresentata dalla consigliera Margherita Candeli. Significativa e apprezzata la presenza dell’ex assessore alla Cultura Per Giorgio Fossale che, durante il suo mandato decennale, ha valorizzato sempre più la Ducale, fu portata a Vercelli, appunto nel ‘98, dal suo predecessore Gianni Mentigazzi.

Detto delle autorità, tantissima gente, dicevamo anche perché il protagonista del concerto aveva lasciato un fantastico ricordo al Civico, il 25 febbraio scorso, nel 25° Viotti Festival, con un concerto che si era concluso con sei bis e con il pubblico (evento assai inconsueto) ad applaudire, tutto in piedi, scandendo il nome del violinista.

Per questa ragione, il concerto di Sant’Eusebio quest’anno era attesissimo. Ovviamente non ha tradito le aspettative. Prima di ascoltare Leong con la Ducale, il pubblico s’è assaporato un’esecuzione della Sinfonia n° 96 in re maggiore di Hayd (detta “Il Miracolo”) che ha rasentato davvero la perfezione. E poi è arrivato lui. Piccolo di statura, che non dimostra nemmeno i suoi già pochi ventisei anni. Imbracciato il violino, un Guarneri del Gesù, un vero gigante.

Andate col pensiero a quel 25 febbraio e, se potete, amplificate la magia di quel già storico concerto. In Ciaikovskij, Leong è stato straripante (quelle cadenze del primo movimento!), ma, si badi bene, non si è trattato solo di virtuosismo pure se a livelli da cima Everest, ma di un’interpretazione di debordante musicalità arricchita da un’impressionante varietà di sfumature: gli studi sulla produzione del suono, cui Leong si applica assiduamente con il padre, unita al talento naturale, stanno facendo di Leong uno dei migliori violinisti dei giorni nostri. E, di conseguenza, il suo Ciaikovskij è stato una perla rara, applaudita entusiasticamente dal pubblico: non ne avevano visto così tanto, per questo evento ormai collocato saldamente nella tradizione vercellese del 1° agosto, da quando, nel 2004, era stata la volta di Katia Ricciarelli, all’apice della carriera.

E poteva mai Leong non contraccambiare adeguatamente? Certo che no: sei bis, tanto per rispettare la regola: tre Bach (l’Allegro e il Grave dalla Sonata numero 2 e il finale della Sonata n°4)  due Ysaye (La Ballade Sonata n°3 e l’Allemanda della Sonata n° 4 suonata da Sedona nel concerto di sabato al Leone),  e la propria trascrizione per violino di un pezzo per chitarra del compositore paraguyano Agustin Barrios (Mangorè): “Una limosa por el amor de Dios”. Già a febbraio, Leong aveva proposto una versione violinistica di un altro celeberrimo pezzo per chitarra: “I recuerdos de la Alhambra” di Francisco Tarrega. Si vede che è legato al mondo delle sei corde: chissà se, come Gilardino, anche lui, da violinista, pensa che la chitarra sia la voce ideale “per un mondo di ombre”.

Anche stavolta, dopo l’ultimo Bach: tutti in piedi ad applaudire. Se avessimo avuto il cappello, ce lo saremmo levato per l’ammirazione.

Edm

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3 Commenti

  1. Ancòra sei bis !
    e solo perché i 7
    non sono previsti
    ma vietati
    nelle democrazie musicali.
    In caso si volesse
    far più di 6
    c’è solo una possibilità,
    c’è direttamente l’arresto
    la traduzione in carcere
    con l’obbligo posto da parte
    del giudice e del prefetto
    di recarsi a suonare tutti i giorni
    a Vercelli
    .. nelle sale ma anche in
    semplici ristoranti o bar
    tale è il successo riscosso,
    calcistico, di popolo
    anche allo stadio,
    esclusi solo Pupetta e il Bistrot
    perche l’esecuzione
    sarebbe disturbata dal 44enne alticcio
    ..
    E’ nelle democrazie musicali
    l’equivalente dell’ergastolo.
    A proposito, gli conviene “costituirsi”
    a Vercelli, e noi non concederemo
    l’estradizione allo zio Sam
    nel caso scoprisse che il Nostro
    ha suonato anche solo una volta la ‘1812 Overture’
    ..
    Le orchestre Usa cancellano Tchaikovsky per il 4 luglio
    Niente ‘1812 Overture’
    https://www.virgilio.it/video/le-orchestre-usa-cancellano-tchaikovsky-per-il-4-luglio-133392

  2. Qui vado un po’ troppo fuori tema
    e fuori ambiente .. quindi spero che
    nessuno guardi questo videeo del “resiliente
    e .. torturato”
    (se ne vedono isegni ed il sensibile dimagramento)
    .. dice “grazie” quando gli viene consegnata
    la pergamenta di laurea
    (la tesi discusssa per telefono)
    ..
    Il ritorno di Patrick Zaki a Bologna. Dall’attesa alla gioia, il reportage della giornata
    https://www.youtube.com/watch?v=UgLP125ohXE

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