Gili: “Senza la diga sul Sessera abbiamo dovuto disperdere 820 mila metri cubi di preziosissima acqua”

Leonardo Gili, presidente della Baraggia

Lo scorso anno, di questi tempi, la diga sull’Ingagna, a Mongrando era piena per un quinto del suo volume possibile: 1,4 milioni di metri cubi su sette. La situazione era drammatica a causa della siccità e la campagna risicola era stata messa a dura prova. Quest’anno siamo esattamente nella situazione opposta: dopo un lungo periodo di siccità invernale, che non lasciava presagire niente di buono, le piogge abbondanti  delle settimane  scorse hanno riempito l’invaso come non mai : ieri, ad esmpio era colmo di 6 milioni 694.860 metri cubi d’acqua, appunto sui 7 milioni che la diga può contenere. “Ciò significa -ha spiegato oggi il presidente del Consorzio di Bonifica della Baraggia, Leonardo Gili –  che nei giorni scorsi, e in una manciata di giorni, abbiamo dovuto svuotare la diga di ben 820 mila metri cubi di acqua.”.

Tutto ciò a fronte delle altre due dighe del Consorzio, quella sull’Ostola, a Masserano, e quella sulla Ravasanella, a Roasio, colme, rispettivamente, al 65,5 per cento (3,6 milioni di metri cubi su 5,5) e al 75,7 per cento (3,57 milioni su 4,72) del volume massimo.

”Tutto ciò significa – ha detto Gili – che, se avessimo avuto l’impianto sul Sessera, che attendiamo ormai da diciassette anni, quell’acqua, che magari nei prossimi anni rimpiangeremo di non aver potuto accumulare, non sarebbe andata sprecata. Ma, aggiungo, non sarebbe andata sprecata anche se avessimo potuto realizzare le auspicate derivazioni collegando le tre dighe attualmente in esercizio. Solo che la la politica non ci ha dato sinora alcuna risposta né sul progetto per il Sessera né su quello, più agevole ovviamente da realizzare, delle condotte per mettere in rete le tre dighe”.

E dire che, nell’estate dello scorso anno, dello scorso anno, prima delle politiche, la Baraggia si era appellata a tutti i partiti facendo presente la situazione. Era poi seguita la passerella  al Civico del 19 marzo con l’intervento, tra gli altri, del ministro Delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nonostante le promesse, le assicurazioni, la Baraggia non ha avuto ancora risposte sui suoi progetti, e ora è ritornata alla carica, nella speranza che, dati alla mano, serva. Dice Gili: “Avremmo potuto accumulare tali ricorse idriche da rendere sicura la disponibilità di acqua potabile per i territori serviti dai nostri invasi per cinque anni. Questa è l’ennesima risposta a chi continua a ritenere inutili gli invasi: non possiamo prevedere che cosa accadrà nei prossimi anni, ma se le due ultime estati non sono state un’eccezione, potremo sicuramente affermare che si è persa una grossa occasione”.

Il presidente del Consorzio della Baraggia, sconfortato, sottolinea come ormai per cercare di dire “no” ai cantieri  si utilizzi anche la salvaguardia di insetti come il carabus olympiae oppure di piante come la scopolia carniolica. Dice:“Abbiamo dovuto presentare relazioni anche su questi temi. Ma sicuramente in futuro emergerà qualcos’altro”.

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2 Commenti

  1. Quando i meno giovani di noi
    frequentavano le medie
    o i primi anni delle “superiori”
    ci s’insegnava che le aziende italiane
    giravano il mondo,
    particolarmente i “Paesi Sottosviluppati”,
    per inondarli di dighe
    che li avrebbero in un futuro prossimo
    resi quasi pari a noi.
    ..
    Qua, dalle nostre parti
    abbiamo già due ottime dighe
    che forniscono tanta buona acqua,
    manca solo la terza tessera
    la tessera della Valsessera
    ..
    Tanti inghippi .. e ora
    ..
    .. ci son problemi più “alti”,
    che ostano alla costruzione
    delle dighe in Piemone,
    per esempio, la
    “salvaguardia di insetti
    come il carabus olympiae”
    ammesso che i superstiti animaletti
    vivano proprio solo e sempre
    in Valsessera
    .. non vedo perché .. certo .. se fosse vero ..
    non solo per inimmaginabili sconquass che ne seguirebbero
    i nell’equilibrio del pianeta
    ma per motivi sentimentali .. ci andrei cauto
    far del male a un così stupendo insettuccio
    che ama tanto il Piemonte e la sua Storia!?
    .. anzi, SOLO il Piemonte!
    un raro sentimento ESCLUSIVO
    la provincia di Vercelli e Biella .. e l’Italia ..
    via! .. non si fa!
    ..
    Vi presento… il Carabo di Olimpia (Carabus olympiae)
    https://www.youtube.com/watch?v=N_FhyMKgmO8&t=93s
    ..
    1-c.

  2. c’è anche la scopolia carniolica o campana di giusquiamo,
    una pianta velenosa appartenente alla famiglia delle Solanacee
    ..
    Скополия карниолийская Scopolia carniolica
    https://www.youtube.com/watch?v=jDnrqfgTe6g
    ..
    trattandosi di peanta russa è VELENOSA
    lo sterminio non sarebbe un crimine, ANZI!
    dovere civico
    e andrebbe sterminata da ogni parte del mondo
    se tuttavia, come me, ve ne siete
    inspiegabilmente innamorati
    e intendete, senza meno, piantarla nel vostro orticello
    tenetele lontanto il dolcissimo sacarafaggetto,
    il carabus olympiae
    se non volete esser paragonati a dei criminali
    ..
    qualche elemento a doppio senso di interpretazione
    tuttavia si profila anche dalle accorate parole di Gili:
    ” l’impianto sul Sessera,
    che attendiamo ormai da diciassette anni ..
    .. Avremmo potuto accumulare tali ricorse idriche
    da rendere sicura la disponibilità di acqua potabile
    per i territori serviti dai nostri invasi per cinque anni..
    non possiamo prevedere che cosa accadrà nei prossimi anni,
    ma se le due ultime estati non sono state un’eccezione,
    potremo sicuramente affermare
    che si è persa una grossa occasione”
    in caso contrario avremmo “esagerato” anche noi?
    2-fine

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