Dopo che ieri il deputato leghista borgosesiano Paolo Tiramani si era scagliato con veemenza contro la decisione dell’Asl di Vercelli di richiamare in servizio l’ex Sindaco e medico in pensione, specialista in igiene e medicina preventiva, Gabriele Bagnasco (leggi qui), con un incarico a tempo determinato retribuito all’interno del Sisp, ossia la struttura che si occupa della gestione dei pazienti Covid, oggi anche Forza Italia da fuoco alle polveri. Se ieri Tiramani chiedeva le dimissioni immediate del direttore generale dell’Asl Chiara Serpieri, oggi anche Forza Italia chiede che lo stesso Bagnasco rinunci quantomeno all’emolumento, o che l’Asl “attui un ravvedimento annullando la parte economica del contratto”. Tanto più, dicono gli esponenti di Forza Italia, in un momento come questo dove ovunque vi sono professionalità che si offrono gratuitamente per rendersi utili a fronteggiare l’emergenza coronavirus e dove gli ospedali ricevono ingenti donazioni di privati per indirizzare i fondi all’acquisto di materiali di protezione per medici e infermieri.
In una nota inviata ai giornali Alberto Cortopassi, Antonio Prencipe e Simone Boglietti Zacconi, rispettivamente coordinatore provinciale, cittadini e capogruppo in comune per Forza Italia, scrivono: “È di queste ore la notizia che la Direzione ASL di Vercelli ha ritenuto di doversi avvalere, nell’ambito dell’emergenza COVID 19 e per la modica cifra di circa 60 mila euro fino a fine anno, della preziosa consulenza di un suo ex dipendente, ora in pensione, noto soprattutto per esser stato per 9 anni Sindaco di Vercelli. Questo praticamente in contemporanea (o per reazione?) all’indicazione della Regione di un Commissario ad acta per ASL VC relativamente a COVID 19 il quale ha accettato l’incarico senza emolumento alcuno. Ora pare davvero discutibile (eufemismo) questa scelta della nostra ASL quando in Italia, e nel mondo, medici ed infermieri in quiescenza fanno a gara ad offrirsi volontari, ripetiamo VOLONTARI, per garantire la loro professionalità e la loro disponibilità in questa tragedia mondiale che è il coronavirus. Pare altresì discutibile quando l’ASL chiede e beneficia di donazioni private atte a sostenere la difficoltà di dotare tutto il personale medico e paramedico di opportuni ed imprescindibili dispositivi di protezione individuale. Pare oltremodo discutibile quando i vari Presta e Bertolaso mettono a repentaglio anche la loro salute offrendo la loro alta professionalità a titolo assolutamente gratuito. Pare ancora una volta discutibile in quanto il beneficiario di detto incarico dovrebbe aver maggior coscienza civica in quanto Sindaco di questa città per due mandati”.
“Non possiamo quindi che auspicare – concludono i tre esponenti azzurri – che il medico in questione rinunci al suo emolumento e presti la sua opera in maniera disinteressata ovvero che la Direzione ASL attui un ravvedimento operoso e annulli, almeno per la parte economica, la sua determina. Siamo in guerra e nessuno può e deve sottrarsi dal proprio impegno civico, men che meno chi ha, o ha avuto, importanti ruoli istituzionali”.