Ancora una crisi nella maggioranza Forte: con quale fine?

Puntuale come i crampi in bici quando si è senza più “birra”, arriva l’ennesima lettera firmata da qualche consigliere di maggioranza nel Comune di Vercelli, pronto a staccare la spina, a dichiarare l’esperienza amministrativa finita, a chiedere che il Sindaco tragga le sue conclusioni: tradotto, si dimetta. Ogni due o tre settimane ormai è uno scenario che si ripete. Questa volta è il turno dei quattro consiglieri di Sinistra e Voce Libera: Capra, Naso, Massa e Comella.

Intanto, però, il tempo passa e dopo la “prova di forza” o l’adunanza plenaria sull’ultima delibera di variazione di Bilancio, votata tra Natale e Capodanno, e quindi non più di venti giorni fa, la Giunta Forte dimostra di andare avanti immune a cotante stilettate.

Ora, a parte la stucchevole prosecuzione di uno stillicidio di mini crisi che hanno caratterizzato sin dagli albori questa travagliata Giunta, ancora una volta appaiono poco comprensibili le ragioni di una nuova minaccia di far terminare il percorso a questa amministrazione. O almeno così pare a chi scrive.
Posto che in democrazia, e ci mancherebbe, ognuno è libero di esprimere la propria opinione e adottare le iniziative politiche che meglio ritiene efficaci per raggiungere i propri obbiettivi, rimane il dubbio sulle ragioni alla base di tanta litigiosità. E anche in questo caso, a meno di una comunicazione che arrivi nelle prossime ore/giorni che spieghi e chiarisca cosa sia accaduto, rimangono oscure le cause della presa di posizione. Anche in considerazione del fatto che, come detto, non più di 20 giorni due di questi stessi consiglieri che oggi minacciano la crisi, hanno votato una variazione di Bilancio la quale, se fosse andata, invece, a gambe all’aria, avrebbe potuto sancire la fine dell’attuale Giunta. Ebbene cosa è cambiato in poco più di due settimane? Quale ennesimo contrasto insanabile è sorto?

Va fatta poi una seconda considerazione. Ci troviamo a poco più di un anno e qualche mese dalla scadenza naturale del mandato del sindaco Forte. Per la precisione, a termini di legge, se il sindaco si dimettesse entro il 24 febbraio (ossia a poco più di un mese da oggi) si potrebbe già andare a votare in primavera, nella prossima tornata amministrativa che, come sappiamo, è disgiunta dalle elezioni politiche e regionali. Se invece il crollo della Giunta arrivasse dopo il 24 febbraio, si andrebbe a votare in ogni caso nella primavera 2019, esattamente come accadrebbe a scadenza naturale del mandato del Sindaco Forte. Con l’unica differenza che si dovrebbe passare un anno con la città retta da un commissario.
E quindi, questa ennesima crisi, quale obbiettivo si pone? Di mandare i vercellesi al voto quando comunque ci dovrebbero andare? Di fare lo sgambetto a un Sindaco, evidentemente, tanto inviso a chi lo sostiene, da non riuscire proprio a sopportarlo neanche per un anno in più? Oppure di chiudere baracca e burattini e andare al voto subito? E il partito di riferimento di questa maggioranza, il PD, che di fatto dava per chiusa la penultima crisi provando a concentrarsi sulla tornata elettorale politica ormai alle porte, come reagirà? Proverà a congelare tutto per affrontare le questioni salienti una alla volta?

Ecco, questa confusione continua e questo continuo battere la gran cassa delle dimissioni senza, per ora, far comprendere gli obbiettivi di tale gesto, cosa che purtroppo si è ripetuta nei mesi e negli anni passati, sin dall’uscita dalla Giunta a pochi mesi dell’avvio dell’avventura del sindaco Forte di una parte della sua maggioranza, sono forse il peggior difetto per questa amministrazione che di riflesso investe i vercellesi. Perché imbrigliano qualsiasi decisione a una sorta di balletto perpetuo di alleanze e accordi con questo o quel consigliere, con questo o quel gruppo di consiglieri, togliendo respiro alla programmazione e slancio al lavoro di amministrare.
Rimarremo dunque a vedere quali saranno le ragioni, attendendo che vengano spiegate, di questa nuova crisi.
Rammentando però anche che, volendo far cadere la Giunta, c’è già pronta una lettera di dimissioni dei consiglieri di opposizione che basterebbe rimpinguare con qualche consigliere di maggioranza per farla diventare fatale.

 

Luca Avenati

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