Il “fiore del partigiano” a Eni Aluko

Riceviamo e pubblichiamo

 

Spett. redazione,

apprezziamo il risalto che la stampa locale ha dato alla nostra iniziativa In occasione della partita Juventus -Fiorentina women con la quale abbiamo manifestato, come Vercelli Antifascista Antirazzista, la nostra solidarietà alla coraggiosa atleta Eni Aluko, con un lungo striscione appeso fuori dallo stadio.

Per completezza di informazione vi comunichiamo che c’è stato nella stessa occasione un momento simbolicamente importante con la consegna alla calciatrice, da parte del figlio di un membro del Comitato, del “fiore del partigiano” che è ormai il nostro simbolo.

Il gesto della bravissima atleta, che da una posizione “privilegiata,” ha denunciato il clima di odio razzista che sta montando sempre più forte nella società e nello sport, sostenuto e alimentato da forze e personaggi politici nazionali e locali tristemente noti, è molto importante.

Sappiamo però che ormai quasi ogni giorno, persone di cultura, orientamento sessuale o colore della pelle diversa sono oggetto di discriminazioni e violenza sia verbale sia fisica, soggetti spesso deboli e non tutelati che non hanno gli onori della cronaca.

Troviamo desolante che la politica vercellese abbia lasciato passare quasi sotto silenzio il teatrino messo in piedi dalla giunta comunale per cercare di riabilitare il sig. Cannata, quello che augura la morte ai gay e alle lesbiche, permettendogli di usare in modo squallidamente strumentale la figura di Liliana Segre.

È contro questa realtà che la Vercelli antirazzista deve far sentire la sua voce condannando e stigmatizzando ogni episodio di razzismo e discriminazione omofoba e patriarcale.

 

Vercelli Antifascista e Antirazzista

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