Fermato l’impianto Ibp di Crescentino: una tegola su 121 lavoratori

Stop alle attività produttive, con conseguente spegnimento della caldaia e della turbina, dell’impianto di bioetanolo Ibp del gruppo Mossi & Ghisolfi di Crescentino ed enorme preoccupazione per i 121 lavoratori lì impiegati e per le loro famiglie. Una doccia fredda di cui ha dato ufficialmente notizia il sindaco, Fabrizio Greppi, dopo la comunicazione ricevuta dell’azienda. “L’interruzione di tutte le attività produttive – spiega il sindaco Fabrizio Greppi – è avvenuta alle ore 15 del 16 marzo: si chiude così un capitolo per la nostra città. E’ una notizia che non avrei mai voluto dare. Purtroppo tocca a me suonare il “de profundis”. Nel 2008 ero stato contattato dalla Mossi & Ghisolfi per avviare le trattative sul sito, poi concluse dall’amministrazione Venegoni e con l’apertura ufficiale nell’ottobre del 2013 del primo impianto di bioetanolo di seconda generazione. Pur pensando ai tanti dubbi, alle velleità di certi politici, alle feroci polemiche degli ultimi anno – prosegue Greppi – non avrei mai voluto leggere questa nota che segna, di fatto, la fine dell’avventura Mossi & Ghisolfi a Crescentino, e del grande sogno del suo ideatore, Guido Ghisolfi”.

“Dopo lo stop degli impianti – prosegue il sindaco – sono iniziate le attività di svuotamento e bonifica per la messa in sicurezza di tutte le tubazioni, serbatoi e dei macchinari. Resta attivo un presidio di personale che controllerà queste attività”.

La preoccupazione ovvia ore è per il futuro dell’insediamento: “Ricordo perfettamente le incognite del luglio 2007 al momento della chiusura della Teksid che occupava la medesima area industriale, i problemi legati alla sua bonifica ambientale ma per la sua ripresa c’era già all’orizzonte l’interessamento della Ilvo, e quindi poi della Ibp. Penso a chi è rimasto senza lavoro, alle 121 famiglie colpite dalla cassa integrazione, alle ditte che non riescono ad incassare i loro crediti. Non resta che attendere gli sviluppi”.

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