Sabato 30 aprile, a partire dalle 16.30, il Teatro Pro Loco di Borgosesia ospiterà la conferenza di presentazione dei ritrovamenti di resti umani sulle pendici del Monfenera, che gettano nuova luce sulla storia del Neanderthal. Durante le campagne di scavi dell’Università di Ferrara, tra il 2019 e il 2021, furono ritrovati sei denti ed un osso occipitale intero, all’epoca vennero definiti attribuibili, senza alcun dubbio, al genere Homo.
L’incontro, organizzato dal Comune di Borgosesia con il Museo Carlo Conti in collaborazione con la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, VCO e Vercelli, l’Università di Ferrara e l’Ente di Gestone delle aree protette della Valle Sesia, vedrà la partecipazione di importanti personalità del mondo accademico e della ricerca in campo paleoantropologico, che illustreranno la straordinarietà della scoperta avvenuta nel territorio.
Alla conferenza sono abbinati alcuni eventi collaterali: sabato 30 alle 10.30 il laboratorio didattico per bambini tra i 7 e gli 11 anni (info: 0163.020051) e alle 21.30 Il Fenera racconta, letture poetiche e narrative con accompagnamento musicale a cura di La Scenotecnica Itinerante; domenica 1 maggio dalle 9 Escursione alla grotta Ciota Ciara e visita guidata al Museo Carlo Conti, in collaborazione con gli archeologi dell’Università di Ferrara e Ilaria Selvaggio, guida delle aree protette valsesiane (necessari scarpe ed abbigliamento adeguati).
«La conferenza del 30 aprile era in programma già prima della pandemia – sottolinea l’assessore al Museo Carlo Conti Paolo Urban – quando furono ritrovati i primi resti di Neanderthal sul territorio di Borgosesia. Rimandato per ovvi motivi, oggi sono orgoglioso di ospitare nella nostra città illustri studiosi, e ringrazio la direttrice del nostro museo, Viviana Gili e il conservatore Gabriele Ardizio per il loro grande lavoro. Un doveroso ringraziamento alla professoressa Marta Arzarello e al gruppo di ricerca dell’Unife, che dal 2008 su concessione ministeriale, svolgono scavi sul Monfenera, contribuendo a divulgare la ricchezza archeologica del sito ed il nome di Borgosesia».
Un ritrovamento di grande interesse ed illustri relatori. Eventi collaterali.. la possibilità di allontanarci dalle angustie dell’oggi!!?
9 denti ed un osso occipitale.. viste le precedenti ricerche (1951) ed i possibili trafugamenti (.. collaterali.. ipotizzabili).. non disperiamo di ricostruire le fauci di quel nostro antenato. Quanti denti avrà avuto?