Il 29 agosto del 2021, una domenica, con un anno di ritardo – causa pandemia – rispetto ad una tradizione che si ripete ogni secolo a partire dal 1620, e con un numero contingentatissimo di partecipanti, sempre a causa del Covid (1.500 persone, contro le 150 mila del 1920), il Santuario di Oropa ha vissuto la straordinaria giornata della V Incoronazione della Beata Vergine di Oropa. Sulla famosa Madonna Nera eusebiana e sul Bambino sono state poste appunto le corone e la statua della Vergine è stata avvolta in un manto multicolore lungo 25 metri e realizzato con più di 15 mila pezzetti di stoffa spediti da altrettante famiglie del Biellese, ma anche da altre parti d’Italia, e cuciti assieme dalle monache di clausura dell’Abbazia benedettina Mater Ecclesiae di Orta San Giulio e da volontarie biellesi.

La storia di quel manto, detto “della Misericordia” è diventata un film girato dal regista vercellese Manuele Cecconello che sarà trasmesso domenica 1° maggio alle 23 su “TV2000”. Il film, relizzato dalla casa di produzione cinematografica di Cecconello, che si chiama Prospettiva Nevskij e dal Rotary Club di Biella si intitola: Il Manto della Misericordia per la V Centenaria Incoronazione della Madonna di Oropa.

Cecconello ha realizzato questo film in remoto durante il lockdown, supervisionando l’opera che è però stata portata a termine dalle suore stesse che hanno fatto le riprese: anche per questo motivo si tratta di un’opera unica, e semplicemente eccezionale.
Specialista nei film sperimentali, Manuele Cecconello ha realizzato oltre un centinaio di film con la sua “Prospettiva Nevskij” tra cui anche lungometraggi che hanno ottenuto autorevoli riconoscimenti della critica, come Olga e il tempo: epica minima del mattino (miglior documentario al Festival del cinema di Perm, in Russia) e Sentire l’aria: la storia di Andrea, studente sedicenne che aveva lasciato la scuola per andare a fare il pastore nomade sulle alture biellesi. Ma il primo lungometraggio di Cecconello, nel 2006, riguardò appunto il Santuario di Oropa e si intitolava Beato colui che sarà visto con i tuoi occhi.
Con il film in programma domenica su TV2000, il regista cinquantatreenne torna dunque ad affrontare un tema religioso legato ad uno dei santuari mariani più famosi del mondo. Spiega lui stesso: “Le monache di clausura dell’abbazia benedettina Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio hanno cucito gran parte del Manto della Misericordia. E hanno contribuito ad un singolare primato del film che ho realizzato: sotto la mia supervisione in remoto, durante il lock-down hanno prodotto eccezionali riprese di quelle minuziose lavorazioni, facendo in modo che ‘Il manto della Misericordia’ sia il primo documentario in assoluto ad avvalersi di materiali filmati realizzati da monache di clausura”.

E visto che ogni frammento di stoffa (un pezzetto di lenzuolo, di abito da sposa, di tovaglia, di tuta fa lavoro, etc.) contiene un pensiero, una preghiera, una domanda di grazia da parte della Vergine, insomma una storia, nel film l’attrice Lucilla Giagnoni leggerà alcune di queste frasi. Oltre alla famosa e bravissima attrice toscana, nel film portano le loro testimonianze il rettore del Santuario don Michele Berchi, il vescovo di Biella monsignor Roberto Farinella, il vescovo emerito monsignor Gabriele Mana, l’ideatrice del progetto del Manto (che lanciò l’idea nel 2018) Alessandra Alberto, quindi Alessandra Crepaldi e Luca Cavalca, l’artista alessandrino che ha realizzato le Corone poste quel giorno sul capo della Madonna e del Bambino, e alcuni industriali tessili biellesi che hanno fornito il materiale esterno per il manto.
La solenne cerimonia del 29 agosto dello scorso anno fu presieduta dal legato papale cardinal Giovan Battista Re e, prima dell’inizio, mandò un messaggio in diretta tivù dal Vaticano. Gran parte delle parrocchie del Biellese celebrarono la messa prima del collegamento televisivo e poi trasmisero l’evento anche sui maxi schermi per consentire a migliaia di fedeli di seguirlo nel rispetto delle norme anti Covid.





