Da domenica al Dugentesco il mondo in fotografia di Nilo Celoria

Vercelli – Scomparso nel giugno del 2016, a 94 anni, l’Accademico del Belle Arti Nilo Celoria è stato uno dei veri protagonisti della vita culturale e civile di Vercelli. Impiegato e poi direttore della filiale vercellese della Banca Sella, era uno studioso e appassionato d’arte – fu tra i fondatori con artisti e intellettuali vercellesi del famoso Gruppo Forme – ed era un grande viaggiatore che, girando in lungo e in largo il mondo con la moglie, Maria Teresa Garella, si portava sempre dietro la sua macchina fotografica, per decenni ovviamente quella tradizionale, con la pellicola, e, negli ultimi anni, la digitale.

Avendo un talento innato per la fotografia, per l’arte fotografica, Celoria ha davvero immortalato il mondo che man mano visitava con un senso dell’immagine semplicemente sbalorditivo: volti, paesaggi, animali, fiori, campi, scorci. Dal suo sterminato e prezioso archivio fotografico il presidente degli Amici dei Musei, Pier Luigi Pensotti, l’amico fraterno fotografo Renato Greppi e un appassionato di fotografia di indiscutibile talento, Marco Mattiuzzi, supportati dal giornalista Enrico De Maria e con l’imprimatur del sindaco Maura Forte e dell’assessore agli Eventi Culturali Daniela Mortara, hanno scelto una sessantina di scatti che dal pomeriggio di domenica 9 dicembre (l’inaugurazione è prevista per le 17) e fino al 30 dicembre saranno esposti nel foyer del Dugentesco sono il significativo titolo: “Nilo Celoria: Ottant’anni di Fotografia”.

Dunaque grazie al Comune e agli Amici dei Musei, i vercellesi potranno ammirare vere opere d’arte che Pensotti, Greppi e Mattiuzzi hanno con non poca fatica – quante rinunce dolorese! – dovuto scegliere tra migliaia di immagini, tutte ugualmente rilevanti. Una mostra sbalorditiva che non riporta soltanto scene di vita, volti e paesaggi dell’amata Camargue, ma, appunto, di ogni parte del mondo. Tra le immagini, tutte di grande fascino e suggestione, c’è una Lourdes (altro luogo del cuore di Nilo e Maria Teresa Celoria) creata ritraendo un gruppo di candele votive.

Significativa la scelta del manifesto della mostra (quella che pubblichiamo qui) che ritrae Celoria accanto ad un cavallo in Camargue: non si tratta di un selfie, non l’ha scattata lui, ma l’autrice è la moglie che spiega la bellezza di quello scatto: “Nilo mi ha messo la macchina in mano, ma in pratica quella foto se l’era fatta da solo, studiando tutti i particolari. Io ho semplicemente fatto clic”.

Una mostra davvero imperdibile che consentirà ai vercellesi di scoprire, o di riscoprire, un vero maestro della fotografia, che non saliva mai in cattedra per conclamarlo. Come i maestri veri in qualunque campo dell’arte.

Edm

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