Come tutti ricorderete, durante i poco meno di due mesi di lockdown (9 marzo-3 maggio 2020), ma anche successivamente, quando il lockdown fu allentato, ma ancora vigevano norme molto rigide sulla mobilità delle persone, una delle possibilità che venivano concesse di uscire all’aria aperta in qualsiasi ora del giorno (secondo le necessità) era quella di portare a spasso il cane.
Sia durante quei periodi di limitazione delle possibilità di movimento, sia anche dopo, vista la quantità di persone che si vedevano sempre più in giro con il cane, anche nelle “zone rosse”, è sorta spontanea, da parte di tutti noi, la domanda se, nel periodo del Covid il numero dei cani di proprietà fosse aumentato, e, se sì, in che misura, anche nella nostra città.
Ebbene, grazie al vice sindaco Massimo Simion, che ci ha fornito i dati ufficiali dell’ Asl, siamo in grado di dare una risposta ufficiale oggettiva: sì, a Vercelli, durante il periodo del Covid, (la pandemia è stata ritenuta ufficialmente superata dall’Oms il 5 maggio 2023), il numero dei cani di proprietà è aumentato , passando da 4.362 del 2019 ai 5.536 del 2022 fino ai 5.890 registrati al 31 dicembre del 2023. In quattro anni, i cani a Vercelli sono così aumentati del 35,02 per cento.
Sono dati inoppugnabili che però possono anche essere letti in diversi modi. Assodato che la crescita dei cani (mentre la popolazione stava invece diminuendo) è stata davvero rilevante, si può anche osservare che non tutti abbiano deciso di andare a prendere un cane solo per poter uscire di casa. Può darsi, ad esempio per le persone sole, gli anziani soprattutto, che l’arrivo di un cane in casa sia servito a rendere meno pesanti con un “animale di affezione” il lungo periodo di forzata “reclusione” per difendersi dal Virus.
Altro particolare positivo: il fatto che molti dei nuovi cani possano essere entrati nelle case vercellesi uscendo dal canile.
E poi sono gli stessi dati a sancire che, a lockdown finito, non ci si è liberati dei cani, anzi il loro numero continua ad aumentare, e se anche la finalità primaria fosse stata davvero quella di godere, grazie ad un nuovo cane, di qualche ora di libertà durante i mesi del più duri del Covid, il risultato finale è stato quello, più che positivo, di dare una casa ad animali di compagnia che prima non l’avevano. E poi magari il passaparola sulla gioia di avere un cane in casa può avere fatto il resto.
Edm
Potrebbe trattarsi di un aumento più apprente che reale
se si trattasse di “detenzioni” prima non “dichiarate”,
ma è solo un’ipotesi .. post pandemica, difficile da comprovare
ma ancora più complicata da confutare.
Prendiamola come buona !!!!?
Come per le violenze o i furti .. se i non dichiarati e denunciati
fossero sempre la medesima percentuale ..
le statistiche fotograferebero perfettamente
(se ben conteggiate) la situazione reale.
Per quanto riguarda invece gli artefici della baraonda pandemica
(all’orivine, forse, del paventato fenomeno)
.. gli organizzatori .. sono i soliti-pochi .. ben definibili come “cani”!!!
Non discuto se i cani sono usciti dai canili per andare a vivere in qualche casa,quindi a vivere una vita migliore.
Discuto il fatto che la città è,purtroppo,tappezzata- muri e pavimentazione dei loro bisogni liquidi e solidi che molti,trippi dei loro padroni non raccolgono.
Passeggiare in centro senza orientare la testa in basso e guardare a dove si mettono i piedi
è impossibile.
Si cammina come se fossimo depressi o che non si voglia salutare chi si incontra.
Così non va bene per niente,senza che nessuno provveda a sanzionare queste persone “disattente” e molto menefreghiste.
La città è sporca già di suo e con questa aggiunta lo è ancora di più.
Se non si interviene a dovere,i cani aumenteranno ancor più e con essi anche i loro “ricordini” abbandonati dai loro proprietari poco civili.
Grazie.