Commozione e risate per il “Bosch dal Gheub” di Pino Marcone

Un momento della rappresentazione al Civico

 

Vercelli -“Al bosch dal Gheub”, l’ultimo lavoro teatrale dello Spazio Scenico, scritto e diretto da Pino Marcone, è stato messo in scena sabato sera al Civico e ha avuto successo: applausi ai protagonisti e a Marcone quando, alla fine, si è presentato sul palcoscenico e ha detto che “se Qualcuno Lassù nemmeno lo consentirà, ci rivedremo qui per il prossimo spettacolo”.

L’opera dialettale di Marcone stavolta riguardava un bosco caro ai vercellesi meno giovani in cui si svolgevano indimenticabili feste al chiaro di luna “Al Bosch dal Gheub” (cioè del Gobbo) cantato e narrato, tra gli altri, da Renzo “Pimpi” Roncarolo e da Pino De Maria.

Marcone, col microfono, ringrazia attori e pubblico al termine della commedia

In quel luogo, ormai scomparso e, purtroppo dimenticato, Marcone ha ambientato una storia surreale ricca di personaggi che, in gran parte, non esistono più: il cantastorie (interpretato da Piermario Ferraro) l’ombrellaio (Franco Rossino), la maga (Loretta Bossola) , la modista (Rosita Napoli), l’imbonitore (Marco Berrone), l’argentiera (Aurora Nadalin), il pilota della luna (Antonio Fidacaro) e lo spettatore-narratore (Marco Frattino).

Consulenti e collaboratori dell’opera, la celebre attrice comica Margherita Fumero e Maria Ausilia Vaccari, insegnante di “yoga della risata”.

Ed in effetti si è riso e ci si è commossi. Ci voleva, di questi tempi.

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