Chitarra e tromba d’autore per l’omaggio di Villata ad Angelo Gilardino

Nella foto gentilmente concessa da Marco Mattiuzzi, la consegna della pergamena a Gilardino da parte del sindaco Bullano e di Tealdi

Villata – Angelo Gilardino, compositore e chitarrista di fama mondiale, ha ricevuto sabato pomeriggio, nel salone della Soms,  un riconoscimento che gli è probabilmente caro come i più prestigiosi che gli vengono puntualmente conferiti in ogni parte del mondo (dalla Spagna, la patria della chitarra, agli Stati Uniti): è stato nominato “Socio Onorario” della Soms di Villata.

La pergamena, con la motivazione, gli è stata consegnata dal sindaco Franco Bullano, con il presidente della Soms, Italo Tealdi. Dice la dedica “Musicista, scrittore e saggista, e soprattutto testimone della cultura nel mondo, determinante sostenitore della della rinascita della Soms di Villata”.

Da sempre legato al piccolo  paese della Bassa, grazie alla decennale amicizia con lo storico presidente della Soms nonché ex sindaco Umberto Uga, Gilardino ha organizzato, a partire dal 1984, molti concerti ed eventi artistici per la Soms e, soprattutto, ha curato, con Uga e con il fotografo Osvaldo Ferraris (per anni il fotografo ufficiale della Sambonet), la pubblicazione del volume “Rapsodia di “Risaia” che, da una parte, ha raccolto tutta la preziosa opera dedicata dall’importante pittore vercellese alle stagioni del riso, e dall’altra ha consentito di rintracciare il quadro “La Risaia” di Umberto Ravello, tornato recentemente al Vercelli (è alla Pinacoteca Borgogna) proprio grazie al “battage” sollevato dalla pubblicazione di quel volume (giunto alla quinta edizione).

Alberto Capra e Gigliola Granziera durante il loro concerto alla Soms per Gilardino

Proprio per questa ragione, sabato Gilardino è stato accolto alla Soms da una bellissima gigantografia di quell’opera di Ravello realizzata sul tessuto dalla tipografia Gallo, su input di un altro importante fotografo villatino, Cele Bellardone e, ovviamente, di Uga.

Dopo aver ricevuto il riconoscimento, Gilardino ha conversato con l’amico giornalista Enrico De Maria, ribadendo il suo affetto verso Villata e raccontando un paio di anedotti, assai divertenti sulla ricerca (coronata da successo) del quadro di Ravello che era finito a Milano nel 1922. Fu Umberto Uga ad andare il perlustrazione e a ritrovare l’opera che sembrava sparita nel nulla: non era più nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, ma al “Pirellone”, sulla parete di un funzionario della Regione. Gilardino e Uga trescarono pensando anche ad un poster del Milan (o dell’Inter) da proporre al posto del quadro. Non se ne fece (per fortuna) niente, ma alla fine, l’opera è tornata a Vercell. Ed è ciò che conta.

Tra l’altro proprio i questi giorni Gilardino ha finito di scrivere, per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli (l’idea è stata subito appoggiata con entusiasmo dal presidente Fernando Lombardi) una biografia su Ravello che sarà presentata il 15 novembre in Fondazione.

Marco De Santi a Villata (foto Mattiuzzi)

E, dopo la conversazione con De Maria, un magnifico, doppio omaggio musicale al compositore e chitarrista nato ad Asigliano 78 anni fa: il trombettista villatino Alberto Capra (grande talento ormai riconosciuto in tutt’Italia) gli ha dedicato, con la bravissima pianista valsesiana Gigliola Granziera, una Sonata per tromba e pianoforte composta da Mario Castelnuovo-Tedesco ed editata per la “Curci” proprio da Gilardino.

 

Poi c’è stato lo straordinario ritorno nel Vercellese, dopo trent’anni, di Marco De Santi, probabilmente il più grande chitarrista degli ultimi cinquant’anni, tornato a suonare proprio per il suo maestro e amico.

Il chitarrista bresciano ha eseguito due degli Studi di Virtuosità e Trascendenza di Gilardino, quindi il primo prezzo di Gilardino di cui era stata dedicatario nel 1973, “Ocram”, un bis (un altro brano di Gilardino: la Gagliarda da “Tenebrae Facte Sunt”). E, poi, soprattutto, parole di grande affetto e riconoscenza al suo maestro, mentore e amico.

Presenti alla serata molti chitarristi (trai quali Luigi Biscaldi, Alberto Bocchino, Laura Mancini, Marco Mattiuzzi, con i loro allievi) tutti ancora sbalorditi dalla bravura di un sessantaduenne che, rimessosi in pista anche per dare concerti, dopo molti anni, non ha fatto rimpiangere il suo passato: certo, De Santi oggi non sarà più l’aquila che volava ad altezze impossibili per chiunque, ma ancora adesso, ben pochi strumentisti italiani iper celebrati potrebbero stargli alla pari.

Ed è anche per questa ragione che la serata di sabato, a Villata, è stata tra quelle che il paese oggi amministrato da Franco Bullano non potrà dimenticare.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here