Catricalà: “Effetto emergenza: meno auto in giro e mai uno sforamento del livello di pm10”

Michelangelo Catricalà

Riceviamo e pubblichiamo

 

Qualche giorno fa alcuni giornali nazionali hanno evidenziato un drastico calo dei livelli di biossido di azoto – un gas nocivo emesso dai veicoli a motore e dalle strutture industriali – nelle zone vicino alla città di Wuhan. La Nasa, si legge negli articoli, ha paragonato i dati dei primi due mesi del 2019 con lo stesso periodo di quest’anno, notando come la diminuzione dei livelli di inquinamento atmosferico evidenziasse una chiara relazione con le restrizioni imposte ai trasporti su gomma e alla chiusura delle attività commerciali nel periodo di quarantena.

Ho deciso di prendere in mano i dati e i grafici relativi alle rilevazioni pm10 delle stazioni piemontesi: da quando anche in Italia sono scattate le restrizioni per il “coronavirus” e la circolazione dei veicoli a motore è sensibilmente diminuita, tutte le 23 centraline attive sul territorio hanno rilevato valori di pm10 molto al di sotto del limite massimo consentito. A Vercelli, dal 26 Febbraio ad oggi, non c’è stato più nessuno sforamento e i valori rilevati sono stati di molto inferiori rispetto allo stesso periodo del 2019.

Certamente non possiamo pensare che siano solo i mezzi a motore ad inquinare, tuttavia il fatto che in questo periodo i ragazzi siano a casa da scuola e che il riscaldamento quindi, venga usato molto di più rispetto a prima, fa pensare che i mezzi di trasporto su gomma una certa responsabilità ce l’abbiano in tal senso, oppure sbaglio?

Possibile che una emergenza debba far aprire gli occhi su determinate criticità che riguardano tutti? Non parlo solo di inquinamento naturalmente. Parlo ad esempio della condizione della sanità italiana o della scuola: i nostri ospedali stanno ora fronteggiando magistralmente una emergenza sanitaria nonostante siano sotto – organico. Tante sono le difficoltà degli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado per garantire ad esempio una “didattica a distanza”. Le scuole molto spesso devono far fronte anche alle difficoltà di numerose famiglie che ad oggi non possono ancora permettersi una connessione internet o un PC da cui connettersi.

Quando la situazione ritornerà entro un livello di guardia, teniamo a mente tutte queste EVIDENZE! Soprattutto lo faccia chi ha la facoltà di intervenire per prevenire e non per cercare, a posteriori, di porre un difficile rimedio.

Michelangolo Catricalà

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