Rotaract Club di Vercelli aiuta le famiglie di chi ha contratto la SLA

Il nuovo anno sociale del Rotaract Club di Vercelli si apre all’insegna del contrasto alla SLA, attraverso un aiuto diretto alle famiglie di chi ha sviluppato la malattia. Un service (così si chiamano le attività di servizio verso la propria comunità) portato avanti in favore di AISLA (Associazione Italiana SLA) e che ha visto i giovani soci impegnati – a livello regionale – a distribuire bottiglie di vino, in cambio di un’offerta, nelle piazze del Piemonte.

“È stato bello, e allo stesso tempo arricchente, tornare nel centro della nostra città al fine di dare un piccolo contributo per una giusta causa – commenta Luca Martinotti, presidente del Club – Un sentito grazie va a tutte quelle persone che si sono fermate anche solo un attimo a sentire le motivazioni del nostro service e che hanno voluto contribuire attivamente all’attività benefica. Ci siamo infatti impegnati ad aiutare in maniera diretta le famiglie che, nella tragica situazione di dover assistere un proprio caro malato di SLA, si trovano ad affrontare spese esorbitanti per via dell’inflazione e il conseguente rincaro energetico”
L’iniziativa ha visto anche la partecipazione, domenica 9 ottobre, del Professor Adriano Chiò, da decenni impegnato nella ricerca contro la SLA e che, di recente, ha fornito un importante contribuito che apre alla possibilità dello sviluppo di una cura che, in ogni caso, resta ancora un traguardo lontano. “È stata una giornata piena di emozioni per il nostro Club, la prima conviviale di quest’anno è stata infatti l’occasione per tornare al Circolo Ricreativo di via G. Ferraris (luogo in cui molti di noi sono cresciuti) con un ospite del tutto eccezionale – aggiunge Martinotti – Il Professor Chió ci ha onorato della sua presenza impreziosendo l’evento con una relazione davvero di alto profilo sui temi legati alla SLA. Il suo contributo ha permesso di rendere ancor più significativo il nostro service”

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