Sei i finalisti del 72° Viotti: sabato sera quattro cantanti sudcoreani sfideranno un cinese e uno statunitense. C’è una sola donna

La grande giuria del 72° Concorso Viotti (foto Greppi)

 

Sono quattro concorrenti della Corea del Sud, un cinese e un americano, i  sei cantanti finalisti del 72° Concorso Viotti che si sfideranno sabato sera al Civico, accompagnati dall’Orchestra dell’Opera San Carlo Felice di Genova diretta da Marcello Rota. Una sola donna, il soprano sudcoreano Jessica Seo Jin Lee, sfiderà due bassi, due tenori e un baritono.

Ecco che cosa canteranno, in ordine di apparizione. Seok Jun Kim, basso di 29 anni (Corea del Sud) canterà “Madamina il catalogo è questo” dal don Giovanni di Mozart, e “Confutatis maledictis” dalla Messa da Requiem di Verdi.

Il soprano Jessica Seo Jin Lee, 25 anni (Corea del Sud) proporrà “Sì, mi chiamano Mimì” dalla Bohème di Puccini e “Temerari…Come scoglio” da Così fan tutte di Mozart.

Il baritono statunitense Emmet O’Hanlon, 32 anni, canterà “Hai già vinta la causa” dalle Nozze di Figaro di Mozart e “Oh, oh, qu’est-ce-que c’est?” da Pelléas et Mélisande di Debussy.

L’unico basso della finale, il sudcoreano Kwangsik Park, 30 anni, presenterà “Mentre gonfiarsi l’anima” dall’Attila di Verdi e “La calunnia è un venticello” dal Barbiere di Sviglia di Rossini.

Ed eccoci al tenore sudcoreano Jihoon Son, di 32 anni, che si affida al quasi insormontabile  “Ah! Mes amis, quel jour de fête” la celeberrima aria con i famosi nove do di petto della Fille du Régiment di Donizetti che sancì l’affermazione poi universale di Luciano Pavarotti. Quindi proporrà “Asil héreditaire” dal Guglielmo Tell di Rossini.

Un’immagine delle semifinali (foto Greppi)

Chiuderà il tenore cinese Weilian Wang, 31 anni, che canterà “Dies Bildnis ist bezaubernd schön” dal Flauto Magico di Mozart e la celeberrima “E lucean le stelle”  dalla Tosca di Puccini.

La prestigiosa giuria, che ha esaminato nei giorni scorsi i 47 concorrenti che si sono presentati sui 58 selezionati, è presieduta dal grande tenore statunitense Chris Merrit  e composta dal direttore artistico del Concorso Pietro Borgonovo,  dalla georgiana Eugenia Anvelt, dal mezzosoprano Anna Maria Chiuri, dal tenore William Matteuzzi, dal baritono francese Nicolas Rivenq, primo premio al Viotti 1990, dedicato a Mozart (in finale eseguì arie da Le nozze di Figaro) e dal direttore d’opera svizzero Peter Theiler.

Un’altra delle diciassette semifinaliste (foto Greppi)

Al vincitore andranno 10.000 euro (il premio è intitolato alla memoria di Joseph Robbone) messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. Il secondo e il terzo premio, rispettivamente del valore di 6 mila e di 4 mila, euro sono offerti dal Comune di Vercelli. Il premio del pubblico è di 1.000 euro, quello del Soroptimist Club pure di 1.000 euro. La serata, ed è ormai una cara e bella tradizione, sarà presentata da Paolo Pomati.

Ricordiamo il primo premio non venne assegnato: ci furono due ex aequo al secondo posto: il basso sudcoreano Beyong Ming Gil e il baritono tedesco Konstantin Krimmel.

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