Domani il concerto inaugurale del 73° Viotti. Riuscirà un pianista italiano ad imporsi 52 anni dopo Vincenzo Balzani?

L’ultimo pianista italiano a vincere il Concorso Viotti fu Vincenzo Balzani, allora non ancora ventenne e oggi settantunenne, ex aequo con la nipponica Hiroshi Tajika. La finale allora non era con l’orchestra: il pianista milanese vinse proponendo la “Polacca n. 2” di Liszt e una “Toccata” di Ravel. In quegli anni, la sezione di “pianoforte” era programmata in ogni edizione del “Viotti”, mentre oggi si avvicenda con canto: l’ultimo vincitore, nel 2019, fu il cinese Ziyu Liu (quando per la prima volta la Cina conquistò la palma viottiana), mentre due anni fa, il primo premio non venne assegnato. Si spartirono il secondo la giapponese Airi Katada e il finlandese Anton Mejias. Tornando agli anni Sessanta e Settanta, anche  per la gioia del fondatore e nocchiero del “Viotti”, Josep Robbone, gli italiani avevano spesso buon gioco nelle finali di pianoforte, se si pensa che, prima di Balzani, vinsero il Concorso Anna Maria Cigoli, nel ‘68 e Sergio Marengoni, nel ‘69.

Riuscirà stavolta in concorrente italiano a riportare nel nostro Paese lo scettro conquistato da Balzani nel 1971? La rappresentanza italiana che ha superato la prima, notevole sfoltitura che ha portato i concorrenti dai 204 iscritti al 73° “Viotti” ai 42 che entreranno in scena a partite da venerdì prossimo 6 ottobre, è nutrita, seconda solo, numericamente, a quella sudcoreana: 7 concorrenti (come la Cina) contro dieci. I pianisti italiani ammessi alla prova conclusiva sono Ludovica De Bernardo, 30 anni; Ruggiero Fiorella, 21 anni; Giuseppe Guarrera, 30 anni; Giorgio Lazzari, 23 anni; Daniele Martinelli, 19 anni; Davide Ranaldi, 23 anni, e Alessandro Villalva, 25 anni.

Pietro Borgonovo

La pre-selezione, appunto sui 204 iscritti, si era svolta con l’ascolto dei video inviati da tutto il mondo da parte di tre illustri giurati: il direttore artistico del Concorso Viotti, Pietro Borgonovo, il compositore, clavicembalista e pianista Ruggero Laganà e il pianista Massimiliano Genot. I tre componenti la giuria della pre-selezione avevano scelto 50 pianisti; otto hanno rinunciato, cosicché coloro che daranno vita al 73° Concorso Viotti con le prime prove programmate al Civico il 6, 7 e 8 ottobre (inizio alle 10) saranno appunto quarantadue. Arrivano da quindici Paesi: Corea del Sud (dieci pianisti), Italia (sette), Cina (sette), Giappone (sei), Taiwan (due), Bulgaria, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Slovenia, Russia, Georgia, Kazakhistan e Stati Uniti. 

Dopo la prima prova (in cui è obbligatoria una Sonata, a scelta, di Beethoven), i rimasti gareggeranno lunedì 9 e martedì 10, sempre al Civico e sempre alle 10, nella seconda prova. Semifinale mercoledì 11 alle 15: i tre prescelti si giocheranno la palma viottiana 2023 sabato 14 al Civico (ore 20,30) suonando un Concerto, a scelta, con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Francesco Ommassini. Avremo così l’opportunità di ascoltare il vercellese Nicolò Manachino, che è il primo flauto di questa orchestra.

La prestigiosa giuria, che all’atto dell’insediamento sceglierà al proprio interno il presidente è composta, oltre che da Borgonovo, dal giapponese Jun Kanno, che fu il presidente del 2019, quando trionfò il cinese Liu; dal britannico Barry Douglas (vincitore del “Ciaikowskij” nel 1986); dal compositore e pianista siracusano Orazio Sciortino, dalla pianista dell’Azerbaigian Rena Shereshevskaya; dal pianista tedesco Florian Wiek e dalla pianista napoletana Giorgia Tomassi. 

La premiazione di Liu nel 2019

E intanto il 73° Concorso prenderà formalmente il via domani, sabato 30 settembre, con quello che è ormai diventato a tutti gli effetti un concerto tradizionale e inaugurale di altissimo livello, in programma al Museo Borgogna. Ne sarà protagonista il vincitore del 2017, il russo Konstantin Emelianovche già aveva inaugurato (appunto come vincitore dell’edizione pianistica precedente) il 70° Concorso, quello del 2019, con un meraviglioso concerto in memoria dell’ingegner Silvio Guyot.

Domani, al “Borgogna”, il giovane pianista russo, che, dalla sua strepitosa affermazione al Viotti nel 2017, ha intrapreso una carriera di primo piano sui palcoscenici di tutto il mondo, diventando anche uno degli artisti ufficiali del marchio Yamaha pianoforti, aprirà il concerto con le Stagioni op. 37 di Ciaikowskij: quest’opera è uno dei cicli più famosi della musica pianistica russa della seconda metà del XIX secolo. Nella seconda parte, proporrà la Suite in Sol maggiore di Jean Philip Rameu e le Variazioni su un tema di Corelli di Sergei Rachmaninov, di cui si celebrano questanno i 150 anni dalla nascita.

Per informazioni e biglietti: Società del Quartetto (via Monte di Pietà 39Vercelli). Prenotazioni: tel. 0161.255.575email: [email protected].

Infine, qualche nota biografica sul concertista. Konstantin Emelianov si è rivelato come artista di grande caratura, dapprima, giovanissimo, appinto al Concorso pianistico Viotti di Vercelli nel 2017 (primo premio e premio del pubblico) e due anni dopo al 16° Concorso Internazionale Ciaikowskij di Mosca. Vincitore del terzo premio, ha ricevuto il titolo di Artista di Radio Russiae il premio del pubblico dai lettori della rivista Musical Life.

Nel 2020 Konstantin Emelianov ha registrato il suo album di debutto dedicato alla musica di Ciaikowskij, pubblicato dalla famosa etichetta discografica russa Melodya. Nel marzo 2023, un nuovo album con musiche di Debussy, Prokofiev e Barber è stato pubblicato dalletichetta Fuga Libera di Outhere music.

Emelianov ha vinto premi di prestigiosi concorsi internazionali, tra cui il Concorso internazionale per giovani pianisti in memoria di Vladimir Horowitz, i concorsi pianistici di Verona e Suzhou, Cina.

Si è diplomato al Conservatorio di Mosca con il professor Sergei Dorensky e i suoi assistenti, i professori Andrei Pisarev, Pavel Nersesyan e Nikolai Lugansky. Dal 2022 frequenta il corso senior dellAccademia Pianistica Internazionale Incontri col Maestrodi Imola con il professor Boris Petrushansky.

Il pianista è stato attivamente in tournée in tutto il mondo ed è apparso in molte prestigiose sedi concertistiche come il Teatro Carlo Felice di Genova, il Seoul Arts Center, il National Center for the Performing Arts di Pechino, il Zentrum Paul Klee di Berna, la Mariinsky Concert Hall, la Grand Hall del Conservatorio di Mosca.

                                                             Edm

 

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1 commento

  1. VINCA IL MIGLIORE!
    “Riuscirà un pianista italiano ad imporsi 52 anni dopo Vincenzo Balzani?”
    in caso affermativo potremmo ben dire si sia tratato di
    un impulso balzano .. non solo, se vince un italiano vuol dire che ..:
    “l’Italia è tornata razzista ! .. siamo fascisti e non integrazionisti !”
    ..
    Tchaikovsky The Seasons – Konstantin Emelyanov
    https://www.youtube.com/watch?v=H8EIlHMs5kg

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