A Casalbeltrame la seconda “Stanza degli Abbracci” di Olmo

Poco fa, Carlo Olmo, ha comunicato che – dopo il no del Cda della Casa di Riposo di Vercelli – anche la seconda “Stanza degli abbracci” che aveva acquistato da una ditta specializzata del Torinese finirà fuori città. Per quanto riguarda la prima, ed è notizia di questa mattina, andrà a Gattinara, dove il sindaco leghista Daniele Baglione l’accoglierà a braccia aperte; la seconda è stata destinata poco fa dal filantropo vercellese alla Rsa “Gli Aironi” di Casalbeltrame (Novara).

La direzione dell’istituto aveva scritto a Olmo: “I nostri ospiti vorrebbero abbracciare i propri cari anche  per qualche minuto…un gesto affettuoso di estrema importanza per loro e per noi…Saremo più che felici di ricevere la ‘stanza degli abbracci’ da poter condividere con altre strutture (anche Gattinara la farà girare in altre Rsa, come ha spiegato il sindaco Baglione a Olmo), mediante il nostro progetto”.

Per Vercelli – e soprattutto per un considerevole numero di anziani – una doppia occasione perduta. A proposito, chissà se nei verbali della seduta del Cda di piazza Mazzini, di prossima pubblicazione sull’albo pretorio della Casa di Riposo, riusciremo a scoprire se, come è evidentemente avvenuto a Casalbeltrame, sia stato fatto un sondaggio sull’eventuale gradimento (o meno) della nuova struttura che, in questi giorni, viene collocata in tantissime Rsa italiane: perché in fine dei conti, a decidere su una donazione che li riguarda, dovrebbero essere gli ospiti e le loro famiglie, che pagano le rette.

A meno che, ripetiamo, non sia emerso un chiaro parere tecnico-scientifico che dimostri l’impossibilità di collocare la “Stanza degli abbracci” in piazza Mazzini, oppure la sua “pericolosità”, oppure ancora le difficoltà del personale a renderla operativa. Ricordando che la Casa di Riposo è della città di Vercelli e non del Cda che la occupa pro tempore (tanto meno di chi quel Cda lo ha perorato), ci auguriamo di avere risposte chiare il più in fretta possibile.

Edm

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3 Commenti

  1. Ammesso che il dispositivo sia utile davvero ad evitare di contrarre un virus, cerco di immaginare me/voi al posto del degente, li dentro il “dispositivo”. Nel caso non mi/vi riuscisse… provare ad ipotizzare altri casi. Pensare ai diversi possibili stati di salute e ai rapporti familiari pregressi …..Sarebbe una buona idea, penso anch’io, quella di chiedere ai diretti interessati se la vorrebbero, e… dopo la “somministrazione”, se sono rimasti contenti. Ma penso che, passate le feste, nessuno pensera’ piu’ a quei poveri vecchi. Come sempre. Diversamente, nella quasi totalità dei casi, non si troverebbero nelle Rsa.

    • Devo contraddirla ci sono patologie che costringono i figli nel mio caso o i parenti in genere a mettere i famigliari nelle case di riposo, mia madre è malata da quando sono nata, schizofrenia paranoide disturbo bipolare etc.
      Non é semplice per nessuno per i malati sicuramente non lo é, ma spesso mi trovo a leggere frasi o pensieri fatti da chi non ha mai sperimentato certe condizioni. La sanità nel caso della malattia mentale é pressoché assente e i famigliari sono lasciati soli. Non posso abbracciare mia mamma da quasi un anno. Non so se sia una buona idea o meno, ma penso che il contatto sia molto importante, loro hanno risentito molto più di noi questo periodo. Quando la proveremo le faremo sapere.buona giornata Marzia Mantione

  2. A questo punto, sia per i fortunati che avranno la possibilità, se lo volessero, di usufruire della stanza degli abbracci, per quelli che non l’avranno e per gli altri che invece eccezionalmente saranno ospitati a casa dei parenti (o nella propria, fosse stata lasciata occupare dai parenti) per le feste natalizie, mi chiedo, quale sarà l’alternativa migliore, visti i gravosi ma necessari 10 comandamenti dell’igienista del Corriere? … sono qui raccontati da Francesco Toscano, ad inizio del video:
    https://www.youtube.com/watch?v=7K5vM7zip28

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