Cancellate ferie e recupero compensativo, ennesima spaccatura tra Regione e infermieri Nursing Up: “Direttiva assurda e inapplicabile”

Gli infermieri insorgono contro la direttiva della Regione che cancella ferie e turni di riposo, imposti a loro dire in “modo coercitivo”, e il sindacato Nursing Up invia anche una lettera all’Unità di crisi e al Dirmei in cui diffida dall’applicazione della direttiva visto che “non esiste nessuna disposizione nazionale che sospenda ferie e recuperi ore, e in ogni caso il Dirmei non è il soggetto preposto per emanare disposizioni a carattere contrattuale”.

L’ennesima frattura, dunque, si è aperta tra gli infermieri e la Regione nel caos di una situazione di emergenza sempre più pressante.
Scrive il sindacato Nursing Up in una nota durissima: “Purtroppo, ancora una volta, dopo l’idea assurda di impiegare medici e altro personale con la funzione di infermieri, ci troviamo a dover rilevare il pressapochismo e la scarsa preparazione della Regione e del Dirmei (Il Dipartimento interaziendale sulle malattie ed emergenze infettive) nell’emanare direttive apparentemente senza il benché minimo criterio né la consapevolezza di ciò che stanno disponendo. La nuova direttiva diffusa dal Dirmei, in relazione alla carenza enorme di personale e allo stato emergenziale che stiamo vivendo, per recuperare personale sanitario necessario a coprire i turni, impone a partire da oggi 11 novembre per il personale in servizio nelle aziende sanitarie regionali in tutti i ruoli, la sospensione di tutti i congedi ordinari, delle ferie e dei congedi di recupero.
Si tratta di una disposizione coercitiva assurda – puntualizza in Nusing Up -, emanata in base a non si sa bene quale autorità, che va a cancellare non solo le ferie, non solo ore di recupero per gli straordinari ma anche le ore dei riposi compensativi che sono vitali per non mandare in burn out il personale! Ma è mai possibile che ancora una volta gli infermieri e i professionisti della sanità debbano pagare per l’incompetenza e l’impreparazione di chi prende decisioni senza avere contezza di che cosa tali decisioni comportino?”.

Il Nursing Up chiede poi un immediato intervento dell’assessorato regionale alla Sanità per rimediare “a questa ennesima assurdità, e soprattutto chiede, a partire da oggi, che vengano riconosciute le prestazioni aggiuntive ad almeno 50 euro l’ora visto che da oggi, con la nuova direttiva, ogni azienda in pratica vi farà sempre ricorso”.

Il segretario regionale del Nursing Up Claudio Delli Carri

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “Come è possibile che chi prende certe decisioni non sappia la differenza che c’è tra i recuperi per gli straordinari e le ore di riposo necessarie a tutelare la salute di infermieri e professionisti della sanità dopo turni massacranti e lunghissimi? È mai possibile che ancora una volta a pagare l’inefficienza e l’impreparazione di chi decide, siano gli infermieri e chi lavora negli ospedali, in base a direttive coercitive e assurde che incidono sulla vita del personale? La verità è che questa classe dirigente della nostra sanità non ha portato a termine nessuna delle azioni che sarebbe stato suo dovere compiere. Nessuna azione strutturale è stata realizzata. Non è stato integrato il personale medico, infermieristico e di supporto che versava già in gravissima condizione di carenza prima dell’emergenza e più e più volte lo abbiamo detto. Non sono stati incrementati i posti letto per i ricoveri intensivi, sub intensivi, specialistici e di base. Non è migliorata, anzi è peggiorata, la rete del territorio né quella di risposta all’emergenza. Non sono stati potenziati i laboratori analisi. Non è stato pianificato uno straccio di efficace risposta sanitaria ad una seconda ondata pandemica che tutti sapevamo sarebbe arrivata. In compenso si sono lasciati i cittadini e i sanitari di questa regione ad affrontare la nuova emergenza sanitaria in condizioni ancora peggiori di quelle di marzo. È una vergogna”.
Prosegue Delli Carri: “Ovviamente noi, come infermieri e professionisti della sanità, daremo il massimo, sempre, anche oggi e nei prossimi giorni. Lo daremo per i nostri pazienti e lo daremo per i nostri colleghi. Ma la Regione ci deve rispetto, lo stesso che oggi noi, alla luce di questa ennesima assurda direttiva, non possiamo più contraccambiare”.
Conclude Delli Carri: “Vista la disposizione che cancella ferie e turni di riposo a partire da oggi, in modo scriteriato, e genera automaticamente il ricorso da parte delle aziende alle prestazioni aggiuntive, noi pretendiamo che da oggi, 11 novembre, le prestazioni aggiuntive vengano pagate almeno 50 euro l’ora, senza che vi siano ulteriori slittamenti e discussioni. I fondi, come ad esempio proposto dal tavolo Stato-Regioni, possono essere reperiti trasferendo quelli che erano già stati riservati alla diminuzione delle liste d’attesa, progetto nel quale le prestazioni aggiuntive venivano appunto conteggiate almeno 50 euro l’ora. Ripetiamo, deve avvenire a partire da oggi. La Regione non si azzardi a fare finta di nulla”.

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