Bufera sull’assessore Pozzolo per un post su Facebook

L’assessore Emanuele Pozzolo

 

 

Vercelli – C’è un post su Facebook che fa discutere. L’ha pubblicato giovedì pomeriggio, sulla sua pagina, l’assessore alle Politiche giovanili e al Decoro Urbano, nonché segretario politico di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo.

Questo post:

Occupante abusivo di casa.
Reddito di cittadinanza in saccoccia.
Vengono, ovviamente, tagliate le utenze.
“E’ uno schifo: non è ammissibile che nessuno ci aiuti!”
Consiglio di prendere appuntamento con gli uffici competenti (quelli in grado di prendere eventualmente in carico la segnalazione), indicando un giorno della prossima settimana.
“Settimana prossima per me è impossibile.”
“Perchè?”
“Perchè vado via, vado in vacanza…”
Ah, ecco l’Italia.
Quella dove imprenditori, professionisti e famiglie vengono munti dallo Stato fino al sangue: ma dove migliaia di parassiti vivono alle spalle degli altri.
???????
#poverapatria

 

Fa discutere innanzitutto perché, nel post, Pozzolo allude evidentemente ad un fatto che è accaduto all’interno del Comune e che l’ha coinvolto come amministratore, e di cui forse non sarebbe opportuno parlare sui social. E poi per quel termine “parassiti” che è sembrato del tutto fuori luogo.

Ma Pozzolo spiega: “Nel mio post io ho preso semplicemente una posizione politica netta sul fenomeno dell’abusivismo, e non ho assolutamente né fatto il nome della persona in questione (non ho nemmeno scritto se si trattava di una donna o di un uomo) né scritto alcunché che potesse far risalire al soggetto in questione. Come politico penso che il fenomeno dell’abusivismo vada combattuto senza fare sconti. Il termine ‘parassiti’ è decisamente forte e l’ho utilizzato per separare bene coloro che vengono appunto ‘munti’ dallo Stato fino al sangue, pur comportandosi più correttamente, e altri che invece vivono obiettivamente alle spalle delle persone che si comportano correttamente”.

Alla luce delle polemiche che sono seguite al suo post, in particolar modo su Repubblica, lo rifarebbe? “Non penso di aver offeso nessuno. Ho solo ribadito che trovo intollerabile l’abusivismo e non ho fatto alcun cenno la persona in questione, tantomeno alla sua malattia.  L’ha fatto la compagna di questa persona, intervenendo sul mio post”.

Difatti, definendosi appunto “compagna” dell’uomo in questione, la signora chiamata in causa da Pozzolo ha scritto quanto segue:

“Sono la compagna dell’occupante abusivo di casa la cui madre si è rivolta a lei ieri per risolvere il problema del figlio. Il mio compagno è un invalido civile al 100 %, trapiantato di midolleo osseo, che spera di sopravvivere ancora per qualche anno (siamo ancora nella fase di verifica del rigetto). Non è un parassita, come lei lo ha nominato ( e di questo ne risponderà nelle opportune sedi). Purtroppo, per le sue gravissime condizioni di salute non è assolutamente in grado di lavorare, né tantomeno di andare in vacanza. Grazie al reddito di cittadinanza sopravvive, ma non riesce a pagare nè le bollette, né l’affitto di una casa. Viviamo senza luce, acqua e gas e siamo italiani. Stupisce che un assessore che viene interpellato per risolvere il caso umano di un invalido civile al 100 %, risponde su facebook, mettendo in piazza notizie nemmeno veritiere….Grazie per il servizio che ha reso ad un cittadino che si è rivolto a lei per un problema serio”.

E di qui è partito l’attacco politico (e non solo politico) al segretario provinciale di Fratelli d’Italia. Social a parte, scatenati contro l’assessore (ma c’è anche chi lo difende, approvando in pieno il suo atteggiamento contro chi occupa abusivamente le case) anche molti politici di sinistra. Sulla Cronaca di Torino di Repubblica, il sindaco uscente Maura Forte afferma: “Un assessore non può dare dei ‘parassiti’ a quanti vivono delle realtà di disagio. E’ imbarazzante per l’amministrazione è frutto di un atteggiamento di arroganza”.

Ma Pozzolo non recede: “La battaglia contro l’abusivismo dev’essere uno dei capisaldi nel nostro Paese. E ribadisco: non sono stato io a personalizzare la questione, ma, e qui torno ovviamente a generalizzare, non si può assolutamente usare la malattia, pur grave, come un grimaldello per aggirare la legge, soprattutto in uno Stato come il nostro in cui il Welfare riesce a tutelare gran parte delle persone svantaggiate ed in cui operano associazioni di volontariato benemerite, cattoliche e non, che sono in grado di dare una mano alle persone in difficoltà”.

E mentre la polemica politica infuria, pare che il “caso” sarà esaminato e approfondito nelle prossime ore dall’assessorato direttamente interessato: quello alle Politiche sociali.

edm

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