Con il bonus del Governo al 110% perché non si riqualificano le case Atc vercellesi? Randazzo e De Maria lanciano l’idea al Comune

Maurizio Randazzo ed Enrico De Maria

L’idea, davvero interessante, la lanciano gli ex consiglieri comunali di Vercelli Amica, Maurizio Randazzo ed Enrico De Maria. Ma perché il Comune non si attrezza studiando il modo di sfruttare gli ecoincentivi per le ristrutturazioni previsti dal “Piano per il rilancio del Paese” che promettono di arrivare fino al 110% dei lavori di ristrutturazione fatti nell’ottica dell’efficientamento edilizio ed energetico, per risistemare gli impianti e le unità immobiliari delle case ad edilizia residenziale gestite con l’Atc? Di primo acchitto viene da pensare che si tratti di un modo virtuoso per creare lavoro per alcune aziende, provvedere alla ristrutturazione di edifici che da tempo hanno necessità di interventi assicurando nel contempo anche un miglioramento della classe energetica delle palazzine, che significa minore inquinamento.

I due rappresentanti dell’associazione Vercelli Amica spiegano in una lettera aperta la loro idea: “Come ex consiglieri comunali, avendo ben presente i problemi e le necessità degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di Vercelli, abbiamo letto con estremo interesse l’articolo 128 del Titolo Quarto “Misure Fiscali” del Decreto Rilancio 19 maggio 2020. Esso riguarda gli incentivi, pari al 110 per cento dei lavori effettuati per la riqualificazione energetica degli edifici: dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 si potranno ottenere detrazioni appunto pari al 110 per cento della spesa – fino ad un massimo, variabile tra i 30 ed i 60 mila euro per unità immobiliare – per compiere interventi di isolamento termico, di sostituzione o di posa di impianti di riscaldamento o di climatizzazione, di installazione di impianti fotovoltaici, etc”.

Ed ecco il suggerimento fatto al Comune da De Maria e Randazzo: “Visto che il comma 9 dell’articolo 119 dello stesso decreto annovera tra gli aventi diritto anche gli Iacp (che per noi sarebbero le Atc) perché il Comune non affida ai suoi tecnici uno studio, per l’applicazione di questi incentivi anche alle strutture di edilizia residenziali gestite con l’Atc, cercando di capire se la via sia percorribile? Sarebbe un’occasione unica per risistemare molti alloggi che hanno necessità di una riqualificazione energetica ed in ogni caso di un ammodernamento utile agli inquilini. Interventi fondamentali e a costo zero per il committente che potrebbe cedere il diritto per gli incentivi ai professionisti che eseguiranno i lavori per suo conto”.

L’idea pare dunque positiva, ora la palla passa al Comune.

 

l.a.

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