Alloggi emergenza abitativa: conterà anche l’anzianità di residenza

Sarà l’anzianità di residenza uno degli elementi che determineranno l’assegnazione degli alloggi di emergenza abitativa a Vercelli. La proposta sul nuovo Regolamento d’assegnazione è stata presentata dalla Lega e accolta dalla giunta comunale, quindi verrà discussa nel corso del consiglio comunale che si terrà il prossimo 31 ottobre.

 

Tra i nuovi criteri che determinano un punteggio aggiuntivo a chi si trova nella difficile situazione socio-economica che porta a richiedere al Comune un alloggio “in emergenza” vengono introdotti anche l’essere padre separato, donna vittima di violenza o essere un appartenente alle forze dell’ordine in servizio.

 

“Nella modifica – si legge in un comunicato della Lega – il range di punti aggiuntivi disponibili per la premialità dell’anzianità di residenza sarà suddiviso in tra fasce: tra i 5-10 anni, tra i 10-15 anni e oltre i 15 anni di residenza a Vercelli. La premialità sull’anzianità di residenza, adottata anche in altri Comuni, non discrimina nessuno in quanto sono conservati e valorizzati i criteri legati al disagio socio-economico, ai nuclei familiari che vedono la presenza di bambini, anziani e/o malati e all’avvenuto rilascio forzoso dell’abitazione per sfratto. Ma questo atto riequilibra una situazione assurda che fino a oggi ha visto premiare gli ultimi arrivati a scapito di chi risiede da sempre in città, ma viene scavalcato in graduatoria”.

 

 

“Ringrazio l’assessore Ketty Politi per la collaborazione e il sindaco che è sempre molto presente attento sulle proposte migliorative – ha detto il consigliere regionale e comunale Alessandro Stecco –. La proposta venne già fatta in Consiglio Comunale nel 2016 sotto forma di emendamento e nel 2018 come una vera e propria mozione, ma vennero bocciate dalla Sinistra, tra l’altro senza una concreta motivazione se non più per linea politica”.

 

Tra le altre novità la possibilità che la famiglia sia incentrata su padri separati, o su donne vittime di violenza (a Vercelli ci sono due denunce a settimana), introducendo una forma di tutela che consenta di iniziare una vita nuova in un contesto diverso.

 

Uno spazio è stato riservato anche alle Forze dell’Ordine in virtù del fatto che il servizio reso allo Stato, in differenti luoghi e contesti, può portare più facilmente alla disgregazione dei nuclei familiari. “Si tratta di una vera e propria rivoluzione che va incontro ai cambiamenti socio-culturali in corso e al contempo ha l’ambizione di trasformare dei ghetti in luoghi di coesione sociale urbana”, sostengono dal gruppo.

 

Secondo Giovanni Fortuna, presidente della III Commissione che si occupa dei Servizi Sociali: “La Lega, con il centrodestra e il sindaco Corsaro, sta affrontando le grandi sfide della città che sta ripartendo, ma anche i problemi più piccoli e le necessità dei cittadini verso i quali siamo sempre a disposizione. Sugli argomenti della Cultura, Welfare e Servizi Sociali ho la fortuna di collaborare con un team di consiglieri della Lega estremamente attivi come Martina Locca, Tullia Babudro, Margherita Candeli. Grazie al lavoro di squadra abbiamo potuto fare numerosi accessi agli atti per studiare a fondo l’argomento prima della proposta finale, ulteriormente migliorata rispetto alle precedenti”.

 

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