Riceviamo e pubblichiamo
Ho accettato la proposta di Chiamparino e del PD del Piemonte di essere candidato nel “listino del Presidente”. Chiariamo subito di cosa si tratta. Alle prossime elezioni regionali, i cittadini eleggeranno 40 consiglieri nei rispettivi collegi provinciali esprimendo un voto per il partito prescelto, e se lo desiderano, indicando una preferenza per uno dei candidati del proprio collegio. Altri 10 consiglieri saranno attribuiti per legge al candidato Presidente che il 26 maggio avrà ottenuto il maggior numero di voti. Un premio di maggioranza che consente al vincitore di avere appunto una maggioranza stabile nel nuovo Consiglio regionale. Per questo gli elettori vercellesi non dovranno scrivere il mio nome sulla scheda, ma semplicemente scegliere Chiamparino e il Partito Democratico.
Perché ho accettato questa proposta? Per tre semplici ragioni.
La prima: in Piemonte si gioca una sfida che riguarda tutto il Nord. Siamo l’unica regione del Nord ancora guidata dal centrosinistra. Tutte le altre hanno eletto presidenti leghisti. Il Piemonte, con la vittoria di Chiamparino, può essere un argine al dilagare del nazional-populismo. Con l’esperienza maturata, sia in campo sociale che politico-parlamentare, voglio fare la mia parte per mettere un freno a questa deriva dannosa per tutto il Paese.
Seconda ragione: sono vercellese e come tale vorrei provare a dare un’opportunità di rappresentanza in Consiglio regionale ad una delle province “piccole” dell’Alto Piemonte; province che sono penalizzate dal sistema di calcolo di attribuzione di seggi in Consiglio regionale. Con la presenza nel listino, se Chiamparino vincerà le elezioni, avrò la possibilità di continuare un lavoro di rappresentanza del mio territorio, cosa che ho sempre cercato di fare come parlamentare fino al 2018.
Infine, terza ragione: desidero dare il mio contributo nel delineare un orizzonte “Piemonte 2030”: una Regione che può diventare sia uno straordinario laboratorio di innovazione tecnologica e della conoscenza che un’originale esperienza di welfare comunitario; una Regione con la vocazione ad essere un ponte che guarda senza paura all’Europa e al Mondo.
Luigi Bobba