Barbara Buttaci e la sua lotta contro il tumore: nuovo aggiornamento

Barbara “Barby” Buttaci, la vercellese che tramite il nostri giornale ha lanciato l’appello affinché le donne facciano sempre gli esami per la prevenzione contro il cancro, mettendo in rilievo che li ha fatti e purtroppo si è ammalata, torna a informarci sulla sua lotta contro il male. Per due ragioni: mettere appunto in guardia le donne sulla necessità di sottoporsi assolutamente e periodicamente alla prevenzione, e raccontare per filo e per segno che cosa oggi la medicina è in grado di fare contro  tumori.

L’avevamo lasciata il 25 ottobre scorso, quando ci aveva scritto di essersi sottoposta alla terza chemio e di aver incominciato la Radioterapia nel reparto della dottoressa Laura Masini al “Sant’Andrea”, indicando alcuni degli effetti collaterali delle cure e invitando ad avere assoluta fiducia nella scienza e nella classe medica.

Ecco l’aggiornamento. “Eccomi qui -ci ha scritto – al terzo step. Dopo la chemio e la radioterapia fatta al Sant’Andrea (ricordiamo che il suo è un tumore all’utero, ndr), ho proseguito, come consigliato dai miei medici, dottor Tortora e dottoressa Masini, sottoponendomi alla ‘brachiterapia’ all’Istituto Europeo Oncologico di Milano”.

La brachiterapia è un tipo di radioterapia interna all’organismo umano: con un intervento chirurgico si introducono degli “applicatori” che, per alcuni giorni,. emettono direttamente sulla cervice uterina e sull’area circostante un’alta dose di radiazioni.

Sentiamo il racconto della signora Buttaci: “L’intervento era programmato per il 20 novembre. Sono entrata in sala operatoria alle 9 e sono uscita alle 13. Non vi nascondo che sono stati cinque giorni infernali perché non ti puoi muovere: hai aghi e tubicini dentro l’utero, dove le radiazioni devono colpire. Il martedì ho pianto tutto il giorno, stavo per mollare…poi ho pensato a chi non ha la possibilità di fare la brachiterapia perché non per tutti può funzionate, ho pensato alla mia amica Elena Gambino che non ha mai mollato e ad un’altra amica che non la può fare, e così mi sono detta: ‘Ce la devi fare’. Passavo la notte sveglia aspettando la luce del giorno. I medici passavano sempre alle 22: tutti gli infermieri erano davvero gentil. Insomma, è passata. Ora devo fare una risonanza e sperare in un risultato positivo. I medici sono ottimisti. Certo, è ancora lunga, ma il peggio è passato. Vi allego delle foto e prego tutte le donne di fare la prevenzione, perché salva la vita. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno scritto e fatto visite dopo il mio articolo. Ringrazio TgVercelli che pubblica la mia storia. Non si molla mai!”.

Parole anche crude, ma sincere, soprattuto efficaci. Cara signora Barbara, aspettiamo buone notizie. Un abbraccio da tutta la nostra redazione.

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