Il grande pianista Romanovsky omaggia stasera Rachmaninov nel 150° della nascita

 

“E lucevan le stelle”, si canta in Tosca. E lo stesso si potrebbe dire di questa primavera del XXV Viotti Festival, nella quale le “star” del concertismo internazionale si susseguono a ritmo serrato. È infatti ancora vivo il ricordo del doppio appuntamento con Luigi Piovano e già stasera, sabato, 6 al Teatro Civico di Vercelli (ore 21, concerto in abbonamento), è pronto a conquistare il pubblico un altro protagonista di prima grandezza, ovvero il pianista Alexander Romanovsky. 

Già famoso per aver vinto, diciassettenne, il prestigioso Concorso Busoni, e poi per la sua carriera straordinario, Romanovsky è diventato ancora più celebre nel nostra Paese per aver inventato il “Piano B” durante la pandemia. Non posso andare a suonare nelle sale da concerto a causa del virus? Nessun problema, giro l’Italia con il mio pianoforte, sistemato su un palco mobile, a vado a suonare all’aperto nelle piazze. Non solo, anche adesso che la morsa della pandemia si è attenuata, Romanovsky continua ad andare a portare la sua musica nei luoghi dove i fruitori non possono o hanno difficoltà ad uscire: negli ospedali, nelle Rsa, in carcere”.

Basterebbe dunque la sua prestigiosa presenza per rendere unico questo finale di stagione, ma la serata vercellese, se ce ne fosse bisogno, presenta anche un altro grande motivo d’interesse, legato al programma del concerto. Romanovsky, difatti, pur essendo un artista poliedrico e aperto a “sfide musicali” sempre nuove, ha messo da anni i suoi eccelsi mezzi tecnici e la sua grande chiarezza espressiva al servizio di un autore con il quale è entrato, si può dire, artisticamente in simbiosi: Sergej Rachmaninov.
In occasione del 150° anniversario della nascita del sommo pianista e compositore russo, Romanovsky ha concepito un programma ad hoc, nel quale si susseguono tre opere le quali da un lato escono dai canoni (ovvero, non si tratta dei celebri e monumentali Concerti per pianoforte e orchestra), dall’altro lato consentono di gettare uno sguardo più “intimo” e originale sulla musica di Rachmaninov. Accorgendosi, ad esempio, che i magnifici Morceaux de salon, seguiti dai sontuosi Momenti musicali e dalle Variazioni su un tema di Corelli, riescono, nelle sapienti mani di Romanovsky, ad esprimere tutto quel carattere travolgente, scattante, a volte frenetico ma sempre in miracoloso equilibrio con una profonda inquietudine, che a pensarci ha caratterizzato un secolo intero: il Novecento. Quel secolo di cui Rachmaninov ha saputo esprimere, forse come nessun altro, lo spirito più autentico. Un concerto di enorme interesse e presa emotiva, dunque.
Da segnalare che prima del concerto, alle 20,30, nel Ridotto del Teatro Civico avrà luogo l’appuntamento con i Salotti Musicali: 30 minuti a disposizione del pubblico per incontrare l’artista e conoscere le opere in programma.

Il concerto di stasera è il penultimo di questo splendido 25° Viotti Festival . L’ultimo,  sabato 20 maggio, avrà come protagonisti un giovane duo amato e celebrato dai fans della Ducale al Civico: quello composto dalla violinista Giulia Rimonda e dal direttore d’orchestra Emmanuel Tjeknavorian: proporranno il grande Concerto in tre minore opera 47 di Sibelius.

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1 commento

  1. (dice “la uichipedia”, l’enciclopedia “libera”): ..
    .. in russo: Александр Романовский, è un pianista ucraino (fortunatamente, aggiungo..) naturalizzato italiano. Quindi accettabile, non solo a Vercelli dove alligna indisturbata SOLO la Cultura .. ma lo sarebbe anche (p.es.) a Milano .. dove governa la Barbarie.
    ..
    Abbiamo la più grande occasione, con Romanovsky di conoscere il Vero Rachmaninov e, aggiungo, per motivi personali: non toccatemi Rachmaninov .. se al mondo non potete far di +: salvatemi almeno Rachmaninov
    ..
    (qui una magnifica registrazione “lunga” .. adatta anche ai tifosi del Napoli, ma solo il giorno in cui vincono lo scudetto)
    ..
    Alexander Romanovsky plays RACHMANINOV CONCERTO No.2
    https://www.youtube.com/watch?v=0DWAt4worB8

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