Appello di Lella Bassignana: “Non lasciamo soli i bambini, le donne e gli anziani in Afghanistan”

L’anno 2019 è stato definito dalla referente del Nodo provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli Lella Bassignana What Women Want: # tutti gli altri giorni. Tra i vari progetti si era inserito quello di cooperazione civile per missione in Afghanistan con la raccolta di riso a favore di orfanotrofi promosso dal Reggimento di Artiglieria a cavallo della Caserma Scalise.

Il progetto ha visto una donazione di circa 1 tonnellata di riso ad alcuni orfanotrofi con i quali ci si è anche collegati in video conferenza e che ha permesso di conoscere una realtà che pare così lontana ma che in realtà non lo è.

Era la prima volta che una referente del Nodo si faceva promotrice di una iniziativa di questo genere e anche la prima iniziativa sul territorio dove una rete di imprese ha promosso una solidarietà umanitaria.

«Occuparsi di discriminazioni rientra tra i compiti della referente del Nodo provinciale della Rete regionale contro le discriminazioni – spiega Lella Bassignana – e non consiste solo nel contrastare un trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria, ma anche solidarietà e inclusione di quei soggetti considerati deboli come bambini, donne e anziani».

«Un’attenzione particolare deve essere riservata sicuramente ai bambini in modo particolare a quelli degli orfanotrofi per consentire loro un futuro migliore e se il nostro riso era servito a regalare il sorriso anche solo a un bambino significa che abbiamo fatto una azione giusta. Ma quale sarà oggi il loro futuro? Vedremo ancora sorridere quei bambini e quelle bambine come ho visto nella videoconferenza?».

«L’Afghanistan è un buco nero e quei diritti conquistati con tanto sacrificio in questi 20 anni rischiano di essere vanificati in brevissimo tempo. Chi ne farà maggiormente le spese saranno le donne, le giovani che si vedranno andare in spose ancora bambine, che torneranno ad essere vittime di violenze sessuali e che non potranno più andare a scuola e si ritornerà indietro di oltre 20 anni».

Lella Bassignana conclude lanciando un appello: «Chiedo a tutti i sindaci non solo della nostra Provincia, a tutte le provincie di esporre le bandiere a mezz’asta come fatto dal sindaco di Borgosesia per dimostrare la nostra vicinanza alle donne afghane e non lasciare sole queste donne che tanto hanno combattuto per rivendicare i loro diritti e per le quali non ci possiamo permettere che li perdano in un attimo».

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1 commento

  1. Forse non rimarranno soli…. non per molto.. già I servizi preparano la “resistenza” e se tutto andrà bene per donne e bambini presto inizieranno bombardamenti mirati, se necessario, anche a tappeto. Tutti segnalano odiose discriminazioni, noi siamo dalla parte giusta, con USA, Europa e TUTTI gli altri paesi arabi o islamici che negli ultimi tempi hanno fatto, in quel senso, enormi progressi.

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