Anpi, all’Italia la quarta edizione della cinerassegna “Il coraggio delle donne”

Dall’Anpi di Vercelli riceviamo e volentieri pubblichiamo:

La sezione vercellese dell’ANPI “Anna Marengo” propone, con le organizzazioni locali di Amnesty International, Auser, Coordinamento Donne SPI Cgil, CGIL ed Emergency la quarta edizione della cine rassegna, dal titolo “Il coraggio delle donne”, in collaborazione con “Movie Planet”.

Le proiezioni si terranno al cinema “Nuovo Italia”, con inizio alle 21.

Si parte giovedì 4 aprile con  la pellicola U.S.A. del 2022 “Women Talking – il diritto di scegliere”, tratto da un romanzo di Miriam Toews ed Oscar per la miglior sceneggiatura non originale nel 2023. La regista canadese Sarah Polley ha esordito con “Lontano da lei”, dopo una precoce carriera come attrice e sceneggiatrice, una commovente vicenda sulla lotta disperata di un lungo amore coniugale contro l’oblio della memoria indotto dalla malattia di lei.

Questo seconda prova di regia s’incentra invece sulla storia (vera) di un gruppo di donne di una comunità religiosa che nel 2010 rifiuta il progresso, di far parte della società consumistica e tecnologica. L’assemblea femminile di nascosto discute di un segreto scioccante: gli uomini per anni le hanno drogate e poi violentate. Quando la verità emerge, parlano della loro drammatica condizione, perché dovranno decidere se restare e combattere o andare via. Valutano insieme, in un fienile, la capacità degli uomini di cambiare e la loro possibilità di perdonarli, lavorando alla costruzione di un futuro migliore per loro stesse, forti e unite.

Queste creature ferite quindi sfidano i soprusi, usando lo strumento democratico dell’assemblea che dà voce ad ognuna, per riaffermare dignità e libertà perdute. La brutalità maschile è una consuetudine, solo abbozzata dalle immagini. Si vedono gli effetti, ma mai le cause, é un processo senza i colpevoli. L’obiettivo della regista è farci specchiare nell’anima delle vittime, per cogliere il loro dolore, le loro emozioni, in un luogo in cui la religione diventa strumento di oppressione. Alle attrici protagoniste Claire Foy, Rooney Mara e Francis McDormand, eccellenti nei loro ruoli e pluripremiate, si deve l’empatia che coinvolge gli spettatori.

Durante questa prima serata l’ANPI cittadino presenterà la rassegna e le successive iniziative del Coordinamento Donne provinciale appena nato. L’intervento critico è affidato a Giorgio Simonelli.

Giovedì 11 sarà invece proiettato il recente documentario di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi “Un altro domani”. Il film indaga sulle dinamiche psicologiche e socioculturali da cui ha origine la violenza sulle donne e su come si possa riconoscerla fin dai primi segnali, per prevenirla. Se tale violenza testimonia del grado di civiltà raggiunto da una società, il nostro Paese dovrebbe interrogarsi seriamente sul modo in cui le donne vengono trattate. Mettendo insieme molte interviste, si delinea lo scenario attuale di un fenomeno complesso e atavico, inquadrato anche in una prospettiva storica che ripercorre come in Italia stiano cambiando la sensibilità e la consapevolezza attorno a questo tema. Si tratta quindi di un’indagine nelprofondo delle relazioni intime, per comprendere dove e perché la violenza si insinua, difficile da decifrare ma già minacciosa, dando origine a una spirale dolorosa che compromette l’esistenza.

Ma soprattutto: come si riconosce il primo seme della violenza e come si può prevenire, come è possibile immaginare Un altro domani? Un grande affresco umano, composto dalle testimonianze degli autori di violenza, delle vittime di maltrattamenti e stalking, degli orfani di femminicidio, di tutti coloro che ogni giorno si occupano del problema: forze dell’ordine, magistrati, avvocati, centri antiviolenza, psicologi e criminologi che seguono percorsi destinati agli uomini violenti.

La serata sarà introdotta, in collegamento on-line, da un incontro con la co-autrice del docufilm; gli spettatori potranno dire dialogare con lei, porle domande e riflettere insieme.

Infine, giovedì 18  sempre alle 21, si assisterà al documentario “Be my voice” diretto da Nahid Persson. Si racconta la vera storia di Masih Alinejad, giornalista e attivista, che per milioni di donne iraniane rappresenta l’esempio alla ribellione contro l’hijab forzato.

Questo simbolo vivente di instancabile opposizione alle regole imposte da un regime oscurantista e misogino, oggi abita negli Stati Uniti ed è costretta a vivere sotto protezione. Lotta da anni contro ogni limitazione dei diritti civili, per il rispetto delle donne in Iran. La coraggiosa e determinata giornalista guida uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nel suonPaese d’origine, usando la sua libertà da esiliata per dare voce alla protesta femminile, supportata anche da molti uomini.

Attraverso l’abile uso dei social, racconta la propria battaglia ed è seguita da milioni di persone. Si è trovata, con enorme fatica psicologica, a raccogliere le testimonianze di donne che, per il solo fatto di aver osato parlare, rischiano lunghe ed umilianti pene detentive, quando non addirittura la morte. E non si è tirata indietro di fronte ad una tale responsabilità,Mcredendo che sia un suo preciso dovere esporsi per dare aiuto a chi è costretta a tacere e a subire i soprusi.

Sono previste riflessioni e letture a cura del Coordinamento Donne SPI CGIL.

Ci sarà la possibilità, per le classi degli Istituti superiori interessati, di assistere ad una proiezione di “Be my voice” loro riservata al mattino, previa prenotazione con una e-mail indirizzata a: [email protected]

Allo stesso indirizzo andranno inoltrate eventuali richieste di informazioni.

Nel corso delle tre serate chi lo vorrà potrà sottoscrivere o rinnovare la tessera ANPI per il 2024.

Il biglietto d’ingresso ad ogni serata è di 8,50 euro, ma si può scegliere di acquistare in cassa al costo di 7 € la tessera annuale Movie +. In tal caso il biglietto costa 5 euro.

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1 commento

  1. È giusto perseguire delitti,
    oppressione e ingiustizie.
    E dar le notizie.
    Anche le buone.
    Sulle neutre,
    non dovremmo fare calare
    il silenzio, come nel caso
    in.cui son le donne
    ad assassinare gli uomini.
    Esistono, poi, casi di non univoca
    valutazione, come per il film
    di cui si parla, e del
    “simbolo vivente
    di instancabile opposizione
    alle regole imposte da un regime
    oscurantista e misogino,
    (che) oggi abita negli Stati Uniti”.
    Combinazione,
    da quando l’Iran è tornata
    a costituire un ostacolo
    ai progetti american-sionisti ..
    fra (noi) democratici
    ci si dà un gran da fare
    per trovarne di nuovi
    (MA) lo si fa
    anche servendosi
    dei soliti “benedetti”..
    ..
    Soldi sporchi: l’agente statunitense che guida le rivolte provocare dalla Cia in Iran
    http://islamshia.org/soldi-sporchi-lagente-statunitense-che-guida-le-rivolte-provocate-dalla-cia-in-iran/

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