Anche in Consiglio regionale i cartelli #saveahmad contro la condanna a morte di Djalali

Federico Perugini, Letizia Nicotra e Alessandro Stecco con il presidente del Consiglio regionale e del Comitato per i Diritti umani e civili Stefano Allasia.

I componenti del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato regionale per i Diritti umani e civili alle 13 di oggi hanno esposto, rimanendo in silenzio, i cartelli con la scritta “#savehamad” nel cortile della sede del Consiglio Regionale del Piemonte, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso di Ahmadreza Djalali, il ricercatore dell’Upo, condannato a morte dalle autorità iraniane per reato di spionaggio e per il quale si teme l’esecuzione della sentenza entro la fine di maggio.

“Ahmadreza Djalali in quanto cittadino onorario di Novara è di fatto un piemontese di adozione – ha ricordato il leghista novarese Federico Perugini – ma soprattutto è un essere umano che non può incontrare la morte così. La repubblica islamica dell’Iran ascolti il mondo, sospenda la condanna a morte e la annulli definitivamente”.
Ahmad ha trascorso tre anni a Novara, lavorando e vivendo nel nostro Piemonte – ha quindi aggiunto la leghista di Novara Letizia Nicotra – e la nostra speranza è che il silenzio del cortile di Palazzo Lascaris, dove ci siamo ritrovati per esporre la scritta “#savehamad”, possa arrivare fino alle menti di chi ha deciso questa ingiustificabile condanna alla pena capitale”.

“Ahmadreza Djalali è un collega che ha lavorato come ricercatore presso il Crimedim dell’Università del Piemonte Orientale, ateneo del quale faccio parte – ha ricordato il leghista di Vercelli Alessandro Stecco – e nella mia ferma opposizione alla pena capitale non posso arrendermi all’idea che possa essere condannato a morte”.

“I lavori in consiglio regionale ci impediscono la presenza al sit-in di Novara cui ci uniamo idealmente e ci auguriamo che il messaggio ‘#saveahmad’ venga ascoltato – concludono quindi Perugini, Nicotra e Stecco -. La nostra oggi è la voce di quasi 4,4 milioni di cittadini piemontesi”.

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