“Il Covid può distanziare, ma non dobbiamo farci isolare”. Può essere questo, in estrema sintesi, lo slogan che introduce “Festa Popoli 2020”, manifestazione ideata dalla Diocesi di Vercelli e organizzata in collaborazione con il Centro Territoriale per il Volontariato e il Comune di Vercelli. L’evento, giunto alla dodicesima edizione, si presenta all’imminenza del via in versione forzatamente ridotta, a causa delle inevitabili restrizioni di carattere logistico-igienico-sanitario imposte dai protocolli anti-Covid19. Qualche evento in meno, e gli appuntamenti organizzati saranno quasi tutti proposti in streaming, ma tanta voglia di essere presenti a portare avanti quella che è da considerare una tradizione consolidata a tutti gli effetti. Il dialogo tra le culture, l’incontro con persone provenienti da diversi luoghi, lo scambio linguistico e amicale, sono quest’anno valorizzati dal tema scelto, ovvero “La Comunità”. L’origine della scelta tematica è facilmente comprensibile: il tempo della pandemia, che ancora stiamo attraversando, ha riportato l’attenzione ai legami sociali. Un inedito senso di legame e fraternità che ci interpella e ci responsabilizza, nel tentare di costruire tessuti comunitari più sani e duraturi, da rioffrire alle nuove generazioni come scenario educativo solido e garante di futuro.
Per quanto riguarda il programma, Festa Popoli si aprirà alle ore 17.30 di giovedì 1 ottobre, in Seminario Arcivescovile, con “Tracce di comunità nella prova, una tavola rotonda in ricordo di Gian-Luigi Bulsei: sociologo, appassionato studioso dei legami comunitari (in particolare di quelli nei disastri ambientali e nelle tragedie dei cataclismi ), e grande sostenitore di Festa Popoli, ogni anno presente tra i relatori. Il giorno successivo, venerdì 2 ottobre, si terrà il primo Aperipopolo 2020. Lo scenario splendido del cortile della Caritas, con ingresso da vicolo santa Caterina, accoglierà chi per primo avrà cura di prenotarsi. Ma se, nel doveroso rispetto delle normative sanitarie, il numero di partecipanti dovrà essere necessariamente limitato, tutti potranno seguire in diretta streaming. Lunedì 5 ottobre sarà il CTV a proporre un interessante incontro in diretta facebook sulla pagina del CTV e sul relativo canale youtube. Andrea T. Torre, direttore del Centro Studi Medi (Migrazioni nel Mediterraneo- Genova), affronterà un tema tanto attuale quanto delicato, ovvero la condizione dei migranti durante la pandemia. Nella mattinata di giovedì 8 ottobre, tornerà l’ormai classico appuntamento per gli studenti, organizzato insieme ad alcuni docenti dell’Università del Piemonte Orientale, soprattutto del Dipartimento di Studi Umanistici, e con la preziosa collaborazione dei giovani del servizio civile, coordinati da Danilo Fiacconi, responsabile del Settore giovani del Comune di Vercelli. Quest’anno la partecipazione degli studenti sarà proposta online: gli universitari e i ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori, singolarmente o a livello di classe, potranno seguire sul canale youtube e su meet le relazioni e i laboratori proposti dai docenti e dai giovani del Servizio civile. Con l’Aperipopolo del 9 ottobre si concluderà la vera e propria Festa Popoli. La novità di quest’anno, oltre alla modalità blended di quasi tutte le proposte, è il nome nuovo dato all’appuntamento che segue le iniziative di cui sopra: “Festa della Solidarietà” in programma domenica 10 ottobre. Si tratta del grande raduno, per il 2020 in versione online, di varie associazioni, gruppi ed Enti coordinati dal CTV: un’occasione importante per veicolare non solo i temi interculturali, ma anche i valori della vicinanza, della solidarietà e del volontariato.
La manifestazione, è stata ufficialmente presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso l’Aula Magna del seminario arcivescovile di Vercelli. Presenti Monsignor Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli, Luca Vannelli, Presidente del Centro Territoriale Volontariato Vercelli-Biella, Ketti Politi, Assessore alle politiche sociali del Comune di Vercelli, Emanuele Pozzolo, Assessore alle politiche giovanili del Comune di Vercelli, Iolanda Poma, Vice Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale e lo Staff organizzativo.

“Festa Popoli è una iniziativa di ampio respiro – commenta Monsignor Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli – nata con l’intento di favorire la capacità d’incontro, di dialogo fra le comunità; un evento che assume una valenza prevalentemente educativa, volta a sensibilizzare le persone verso una sinergia di intenti che permetta a tutti di convivere nella giusta armonia, a partire dalla famiglia, dalle scuole, a tutte le persone con cui ognuno va ad interagire durante la propria quotidianità, senza distinzioni di razza, cultura o religione. Ben venga quindi questa nuova edizione di Festa Popoli, che da programma si svilupperà attraverso numerosi eventi, coordinati dall’Arcidiocesi, dal Centro per il Volontariato, dall’Università e dalle altre associazioni facenti parte dell’organizzazione, per finire con l’inedita Festa della Solidarietà, degna conclusione della manifestazione”.
Una manifestazione che, a giusto merito, tra i suoi intenti ha quello di far conoscere e rendere il doveroso riconoscimento a quanto fatto dalle numerose associazioni di volontariato attive in città che, durante l’interminabile periodo di lockdown, si sono distinte grazie ad un’ instancabile e preziosissima opera di sostegno alle fasce di persone più fragili e di conseguenza esposte alle problematiche sorte nel corso della pandemia.

“Durante questi mesi terribilmente problematici – osserva Luca Vannelli, Presidente del Centro Territoriale Volontariato Vercelli-Biella – condizionati in maniera molto pesante dalla pandemia da Coronavirus, il volontariato non si è fermato, ma ha addirittura saputo adattarsi alla situazione e riprogrammarsi con una rapidità incredibile. Soprattutto, ha saputo cogliere appieno le richieste del territorio; sono venute a verificarsi delle situazioni veramente difficili, con particolare riferimento a persone anziane, sole, più fragili. Il volontariato ha saputo cogliere quei momenti, e trasformare le esigenze in aiuti concreti, una cosa non facile per tutti i volontari che, come ognuno di noi, non erano preparati a un emergenza di tale portata. L’hanno affrontata l’aiuto del Centro, che ha saputo coordinare al meglio la loro attività, e loro sono stati bravissimi a far quadrare le cose, pur lavorando in rete ciascuno per conto proprio. Un aiuto che ovviamente continua tutt’ora, un aiuto non solo tangibile, ma fatto anche di sostegno a distanza, senza essere fisicamente presenti sul posto. Per questo motivo l’evento finale, ovvero la Festa della Solidarietà, vuole essere dedicato a queste persone e alla loro inesauribile opera, portata avanti con grande intelligenza e determinazione. Sarà un momento per ritrovarsi: saranno presenti le singole associazioni, che vorranno farsi conoscere e spiegare quanto è stato fatto in questi ultimi mesi e il mio auspicio è quello di vivere questo percorso nel miglior modo possibile per poi ritrovarsi alla Festa della Solidarietà e dire che noi, nonostante le difficoltà, i problemi e le tribolazioni ci siamo e ci saremo sempre”

Un lavoro oscuro e certosino, che ha messo in risalto la sensibilità nei confronti delle esigenze del nostro prossimo, ovvero della “comunità” nel senso stretto della parola, aspetto su cui ha speso parole sentite Emanuele Pozzolo, Assessore alle politiche giovanili del Comune di Vercelli. “Il termine “Comunità” – sottolinea Pozzolo – vuole intendere tutto quello che rappresenta la parte buona, nobile dell’essere umano, che va oltre alle naturali e legittime differenze che esistono tra i singoli individui. La comunità inizia dalla famiglia, genitori, fratelli, sorelle, parenti, amici per poi estendersi al mondo della scuola e del lavoro e a tutte le persone che nel corso di una giornata incontriamo per qualsiasi motivo. Quello che bisogna difendere sono i valori di sensibilità nei confronti della comunità. In momenti in cui si parla tanto di distanziamento sociale, opportuno da un punto di vista strettamente igienico-sanitario, dobbiamo tutti impegnarci affinchè questa normativa non diventi un paradigma educativo dannoso; il distanziamento sociale non deve indurci a pensare di essere “l’ombelico del mondo”. Il modo in cui noi possiamo crescere come comunità è sicuramente quello di avere a cuore la comunità stessa, piccola o grande che sia. Per questo motivo, la Festa Popoli deve continuare ad essere, come sempre, un’ennesimo richiamo, una riflessione a sviluppare la giusta sensibilità nei confronti della comunità; stare insieme per crescere, comunicare con l’aiuto reciproco. Manifestazioni come questa sono sempre di grandi opportunità in questo indirizzo”.

Tra i protagonisti della manifestazione, come ogni anno, sono chiamati a recitare un ruolo di primissimo piano anche gli studenti, da sempre pronti a recepire e a trasformare in atti concreti gli stimoli e le informazioni che un evento della portata di Festa popoli è in grado di trasmettere edizione dopo edizione. “Quello che ho imparato – spiega Iolanda Poma, Vice Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale – in anni di lavoro con i ragazzi in queste iniziative è che è molto importante dare vita ad una Università in fermento, viva, inquieta e curiosa, desiderosa di uscire dal contesto di ambiente privilegiato quale è da sempre considerato un ateneo. A testimonianza, ricordo l’edizione 2017 di Festa Popoli, perché è stato un momento da cui è nato un percorso ben definito: incontri che poco dopo diventano storie e più avanti percorsi seguiti insieme. Da questa Festa Popoli, tra gli studenti si sono sviluppate delle domande, delle esigenze di approfondimento successivamente analizzate in Università e poi in un ciclo di seminari gestiti dagli studenti stessi. Al termine di questi seminari, nel maggio 2019, si è tenuto un convegno che ha coinvolto docenti e studenti di altre università, al termine del quale il frutto è stato la pubblicazione del testo “Le sfide della solidarietà”. Il frutto di uno stare insieme, di lavorare insieme attraverso uno scambio reciproco e fertile di idee ed impressioni tra ragazzi che in quei momenti imparano queste sollecitazioni verso l’attenzione. L’insegnamento più importante che l’Univeristà può passare a uno studente è questo: l’attenzione, essere consapevoli della realtà che circonda noi stessi e gli altri”.
Gli eventi sono tutti gratuiti e trasmessi via streaming, posti in presenza limitati e obbligo di prenotazione. Per informazioni su modalità di prenotazione accesso (con mascherina per gli eventi in presenza) informazioni su: www.caritaseusebiana.it Tel. 0161-255233 dirette degli eventi sulla pagina Facebook della Pastorale universitaria Vercelli o su You Tube: “Sant’Eusebio Channel”.





