E’ l’attuale portiere del Crotone (serie B) il ventunenne Gianluca Saro il vincitore del XXII Premio Leone d’Argento Panathlon come miglior giocatore della scorsa annata della Pro Vercelli 2020/2021, secondo il giudizio dei giornalisti sportivi. Saro ha preceduto di pochi voti (160 contro 150) il difensore bulgaro Nazionale e ora in forza allo Spezia in serie A Petko Rosenov Hristov, mentre al terzo posto si è classificato l’attaccante Gianmario Comi, con 70 voti. Quarti ex aequo, con 65 voti, l’attaccante Alessio Zerbin, che adesso gioca nel Frosinone, e il centrocampista Theophilus Awua.

L’annuncio del vincitore è stato dato ieri sera, durante la conviviale degli auguri di Natale del Panathlon dal presidente Agostino Gabotti. Saro non era ovviamente presente perché si trova a Taranto (e il riconoscimento gli verrà consegnato prossimamente). Ma il giovane portiere che è rimasto nel cuore di tutti i tifosi della Pro è stato intervistato telefonicamente dal giornalista Alex Tacchini che, di fatto, è il creatore e il nocchiero del Premio.

Erano presenti, tra gli altri, oltre agli assessori comunali Mimmo Sabatino (che ha le deleghe dello Sport) e Gian Carlo Locarni (super tifoso della Pro) i vertici della società calcistica vercellese: la vice presidente Anita Angiolini, l’amministratore delegato Paolo Pinciroli, il direttore sportivo Alex Casella e il neo allenatore Franco Lerda, che ha ricevuto tantissimi applausi.

Il riconoscimento, assegnato da ventitré edizioni, vanta nel suo Albo d’Oro nomi del calibro di Vives, Pigliacelli, Fabbrini, D’Agostino, Garlini, Mirabelli, Marchetti, Castagnone, Egbedi, Carrera, Tozzi Borsoi, Chiaretti (2 volte), Ranellucci, Andreini, Marconi, Valentini, Marchi (2 volte), Germano, Morra e Rosso, nella scorsa edizione.
Durante la serata del Panathlon Club, il governatore dell’area 3 del Panathlon International Maurizio Nasi ha consegnato un riconoscimento speciale al panathleta Giovanni Perinati, iscritto al club di servizio sportivo da 50 anni.







Peccato che Sarò si trovasse, come è ovvio e naturale, a Taranto, diversamente Lerda ne avrebbe caldeggiato l’ingaggio immediato.