L’importanza dello sport come inclusività e accoglienza oltre le diversità che sono negli occhi di chi guarda, di chi non comprende che dalle diversità possiamo solo imparare. Sono questi i motivi del riconoscimento consegnato, da parte del Nodo Antidiscriminazione della Provincia di Vercelli e della stessa Provincia di Vercelli, ieri mattina alla Libertas Ginnastica Vercelli, associazione sportiva che opera dal 1978 sul territorio, con l’obiettivo di formare atleti per le squadre nazionali.
“Come Consigliera di Parità e referente del Nodo Antidiscriminazione della Provincia di Vercelli – commenta Lella Bassignana – mi occupo di contrastare le discriminazioni in tutti gli ambiti: lavorativo, sociale, scolastico, economico, sportivo. Tenuto conto che spesso anche chi pratica sport è vittima di stereotipi e di discriminazione, in accordo con il Presidente Eraldo Botta, ho deciso di dare, non tanto agli atleti, bensì alla società un riconoscimento per l’impegno profuso negli anni per ottenere questi risultati. Credo che il lavoro che Libertas Ginnastica Vercelli svolge non sia solo tecnico, ma anche una crescita per i giovani atleti dal punto di vista mentale. Oggi quindi vogliamo riconoscere l’impegno della società per il lavoro inclusivo che sta portando avanti nei confronti dei ragazzi in un momento così difficile.”
Un compito difficile, che viene perseguito trasmettendo a bambini, adolescenti e adulti passione, impegno e sacrificio verso questo sport. Questa disciplina “pretende”, per ambire a traguardi di alto livello, di iniziare l’attività molto giovani per svolgere, nel tempo, non solo un percorso sportivo, ma in primo luogo educativo: il rigore, la determinazione, il rispetto delle regole. “La nostra Associazione – spiega il Presidente Gian Luca Casalino – ha partecipato negli ultimi 15 anni al Campionato di A1 massima competizione di Squadra prevista dal calendario federale e nel suo palmares vanta anche 3 titoli nazionali (scudetti) vinti nel 2004, 2007 e 2014 dando così prova della capacità di rimanere sempre ad altissimi livelli per lunghissimo tempo, cosa rara nel campo della Ginnastica Artistica. Gli ottimi risultati, sia in campo maschile che femminile, sono stati ottenuti grazie ad una Leadership societaria che ha saputo scegliere in maniera brillante i suoi quadri tecnici formando un team capace di lavorare in sinergia per ottenere i massimi risultati.”
La prova di quanto affermato, è sicuramente Enrico Pozzo che, entrato in palestra a 5 anni ha concluso la sua carriera dopo 30 stagioni di attività ad altissimo livello. “Enrico – osserva Lella Bassignana –è un vincitore, un sognatore che non si è arreso, che conosco da tanti anni e che ha sempre fatto molti sacrifici per conciliare, quando era un ragazzo, gli impegni scolastici e la passione per questo sport. Sacrifici che lo hanno portato a prendere parte a tre edizioni dei Giochi Olimpici: Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012, qualificandosi, in queste due ultime edizioni, alle finali del Concorso Generale. Vera spina dorsale della nazionale italiana per 15 anni, ha partecipato ad innumerevoli Campionati del Mondo, Europei, Coppe del Mondo, Giochi del Mediterraneo vantando, a livello nazionale, il record di titoli assoluti vinti, ben 7”.
Dopo la consegna di due riconoscimenti speciali, che sono stati assegnati allo stesso Enrico Pozzo e a Federica Gatti, Istruttore Federale e Responsabile del settore Femminile, la conclusione della Referente del Nodo Antidiscriminazione della Provincia di Vercelli. “E’ davvero importante continuare a fare sport “E’ davvero importante – conclude Lella Bassignana – perché solo così riusciremo a superare questa situazione di estrema difficoltà che dura da oltre un anno, e continuare a trasmettere i valori, che sono quelli della partecipazione, della passione, della condivisione e del volersi mettere in gioco ogni giorno. Lo sport ci insegna che dopo ogni caduta ci si rialza, è questo il grande messaggio che il mondo sportivo può dare alla nostra società”.
Non si può che concordare con l’idea di fondo che sempre anima la miglior nostra sinistra quando afferma e segnala:
“L’importanza dello sport come inclusività e accoglienza oltre le diversità che sono negli occhi di chi guarda, di chi non comprende che dalle diversità potete solo imparare.”