Al Museo Leone Massimo Melotti racconta L’età della finzione

“L’ età della finzione. Arte e società tra realtà ed estasi” (Bollati Boringhieri) è il libro che Massimo Melotti presenterà venerdì 22 alle 17.30 nella Sala d’Ercole del Museo Leone. L’autore dialogherà con il professor Gian Luigi Bulsei, docente di sociologia presso l’UPO.

Il saggio, che in questa sua edizione ampliata può vantare la prefazione di Marc Augè, porta a riflettere sulla società dei mass media, dove realtà e finzione non costituiscono più una coppia di opposti in tensione agonistica, ma anzi, sono scivolate in una dimensione indistinta che ha trasformato nel profondo gli assetti percettivi, le pratiche quotidiane, la logica dell’intrattenimento, lo statuto stesso dell’informazione.

Massimo Melotti scruta il processo con la sottigliezza del critico d’arte, al quale non sfuggono aspetti qualitativi in genere trascurati dalla sociologia dei media, primo fra tutti il prevalere della dimensione estatica, quella fredda e stupefatta fascinazione che non aspira a risposte, bensì solamente a protrarsi il più a lungo possibile.

L’estasi si celebra ovunque la spettacolarizzazione abbia eroso il limite che circoscriveva il reale: sugli schermi televisivi, con l’intrusione della fiction nella cronaca e l’apoteosi del reality; nei non-luoghi che mettono in scena innanzitutto i consumatori, o negli allestimenti artificiali di interi contesti naturali, deputati al divertimento di massa; nella comunicazione, con le notizie fagocitate dal «tempo reale»; nel virtuale opaco del Web, che crea effetti di ritorno ancora da decifrare.

Fenomeni che continuano a sollecitare schiere di studiosi, ma che le arti visive contemporanee, da Maurizio Cattelan a Vanessa Beecroft, da Francesco Vezzoli a Damien Hirst, hanno saputo disvelare con penetrante anticipazione.

Massimo Melotti è un critico d’arte e sociologo. È Consulente di Direzione al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove negli anni si è occupato di Comunicazione e del Progetto Arte e Nuovi Media. Ha insegnato presso l’Università e il Politecnico di Torino e attualmente è docente di Antropologia culturale presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Dagli anni ottanta la sua ricerca verte sui processi creativi e sul rapporto tra arte, media e società. Ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, tra cui le personali di Michelangelo Pistoletto (Cittàdellarte-Fondazione Pistoletto, Biella) e Francesco Jodice (Castello di Rivoli). Nel 2017 presso il Museo Leone ha curato il catalogo della Mostra “Il Bulino di Armando Donna”.

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